02 novembre 2019

NIENTE DI SERIO, ALMENO CREDO - CECILE BERTOD - LEONE EDITORE


Bentornati amici lettori, oggi giornata ricca, e per concludere in bellezza non potevo non partecipare a questo meraviglioso evento dedicato al ritorno, grazie alla Leone Editore, della nostra pazza autrice preferita, Cecile Bertod, con il suo "Niente di serio, almeno credo", uscito in libreria e negli store online il 17 Ottobre.
Un romanzo tutto pepe, in pure stile Bertod, assolutamente da non perdere!

IL ROMANZO

Titolo: Niente di serio, almeno credo
Autore/Autrice: Cecile Bertod
Editore:Leone Editore
Data di uscita: 17 Ottobre 2019
Genere:Narrativa Contemporanea/ Chick lit
Pagine: 504
Prezzo cartaceo: 10,90€
Prezzo ebook: 4,99€


Dorothy Dorfman ha sempre sognato di lasciare il suo lavoro in biblioteca per vivere un’avventura. Così Nanette, la sua migliore amica, le regala un libro delle risposte e le suggerisce di smettere di ragionare, di pianificare sempre tutto e di farsi guidare dal caso. Per Dorothy non può funzionare, non è possibile che un libro delle risposte cambi improvvisamente la sua vita. E per dimostrarle di avere ragione, mentre ritorna a casa prova a usarlo finendo con l’ascensore al piano sbagliato. Quello che non immagina è di ritrovarsi tra le braccia di un attore di Hollywood che le chiederà di sposarlo. Parliamo di Duke Kline, una star delle soap appena tornata in città.

RECENSIONE

Da che parte dovrei iniziare per raccontarvi il romanzo?
Oddio, sono in crisi, non saprei davvero da che parte iniziare perché c’è talmente tanta carne al fuoco che è impossibile scegliere… ma tranquilli, sono qui per questo quindi partiamo.
E partiamo da Cecile, la splendida, folle, super pazza autrice di questo romanzo, che durante la sua assenza mi è mancata come, e forse più dell’aria… vi chiederete perché? Ma è ovvio no? Chi altri in Italia è paragonabile alla Bertod? Ecco, nessuno appunto! Provate a darmi una risposta diversa, vi sfido!
Ironica come poche, pungente, spassosa e dalla parlantina disinvolta e sciolta, è l’unica nel panorama italiano in grado di farmi ridere a crepapelle con i suoi dialoghi fuori dal comune, che riescono, anche se non ce l’hanno, a dare un senso a tutto.
In “Niente di serio, almeno credo”, ha dato prova di essere tornata più in forma che mai, determinata a portare il sorriso sul viso di ogni lettore esistente sulla faccia della terra, ma non solo… vogliamo parlare del batticuore? Ecco si, proprio quello… quel tum tum ritmico e costante che vi prende in quelle situazioni sdolcinate e al limite del mieloso... abituatevi, perché sarà una costante presenza durante la lettura del romanzo.
Già perché la Bertod non si è solo limitata a scrivere un romanzo esilarante e su cui poter sognare ad occhi aperti, ma ha voluto strafare, tessendo una fitta trama di continue montagne russe, un sali e scendi incessante dove il destino gioca le sue carte in un’interminabile partita alla roulette russa.

Tre i protagonisti principali di questa storia: Dorothy Dorfman, bibliotecaria ventiseienne, in perenne attesa di qualcosa che le stravolga la vita.
Eccentrica, pungente, e circondata da amici ancora più folli di lei, abita a Seattle, in un condominio in cui vigono rigide regole, che lei puntualmente trasgredisce… la prima su tutte, niente animali nel palazzo, e lei cosa fa? Trova un adorabile cucciolo di Golden Retriver, Rolly, e se l’ho porta a casa… ovvio no?

Chaz Kline, appartenente ad una delle famiglie più in vista di Seattle, futuro erede di una società multimilionaria, il K.K. Group, avvocato di successo e acerrimo nemico di Doth, in quanto suo amministratore di condominio.
Noioso, borioso, presuntuoso e perfettino, sempre impomatato e infilato in quei suoi completi coordinati con tanto di gilè, è il destinatario dei più svariati improperi da parte di Dorothy… ma chissà, forse sotto tutti quei vestiti e tutta quella serietà qualcosa di buono si nasconde!

Duke Kline, improbabile fratello di Chaz, attore di soap opera di successo, supersexy, con due occhi blu oltremare da urlo e un sorriso strappamutande, sfacciato, irreverente ma di una tenerezza disarmante… e futuro marito di Doth!
No, no, non mi sto sbagliando, glielo ha proprio chiesto? Come dite? È impossibile una botta di c… del genere? Eppure è successo… o forse… oh, mi state confondendo, ma se proprio ci tenete a scoprirlo potete leggere il romanzo, visto che non mi credete!!!

Ok perdonatevi, sto divagando e sembro una pazza ma che ci volete fare, è l’effetto Cecile Bertod!!!
Oh, ma stavo dimenticando il protagonista principale, quello che si è più di tutti divertito a sconvolgere la vita di Doth, lui, l’unico colpevole di tutto questo: il libro delle risposte, infallibile nel 78,3% dei casi, un margine accettabile ha pensato Doth quando ha deciso di mettere da parte lo scetticismo e accettare la sfida… proverei a chiederglielo adesso!!!
E voi? Affidereste il vostro destino ad un libro delle risposte?
Beh penso si sia capito che ho adorato ogni singola parola di questo romanzo, che nonostante la mole non indifferente ho divorato in un niente.
Leggero, scanzonato, irriverente, un romanzo così non si vedeva in giro da molto, molto tempo, e per questo ringrazio di cuore la Leone Editore per avermi dato l’immenso onore di recensirlo (si fa per dire!) ma soprattutto per averci ridato una delle autrici più talentuose e straordinarie del panorama italiano.
Mi scuserete se non ho inserito citazioni qua e la, ma vi assicuro che sceglierle si è rivelato alquanto difficoltoso, perché fosse per me avrei trascritto l’intero romanzo, ma una ve la voglio lasciare… fatene tesoro!
[…] non c’è un senso, una regola infallibile, una ricetta per la felicità. Non hai nessun controllo del destino, anche se fai il possibile per inseguire i tuo sogni. E non è detto che si realizzino mai, non è neanche detto che quello che sognavi fino a ieri fosse quello che avresti voluto davvero. […]Ed è inutile lottare, programmare, ragionare, perché in realtà ogni giorno, ogni nostra scelta è un salto nel vuoto che può farci cadere o, con un pizzico di fortuna, può portarci dove non avremmo mai sperato di poter arrivare.

Condividi:

Nessun commento:

Posta un commento