Buongiorno amici lettori, oggi vi parlo del libro di Shalini Boland "La madre segreta", primo romanzo che inaugura la nuova collana Crime della Hope Edizioni, uscito il 6 novembre in ebook, e presto anche in cartaceo.
IL ROMANZO
Titolo: La madre segreta
Autore/Autrice: Shalini Boland
Collana: Crime
Editore: Hope Edizioni
Data di uscita: 06 Novembre 2019
Genere: Triller psicologico
Pagine: -
Prezzo cartaceo: 13,90€ (in uscita il 05 Dicembre)
Prezzo ebook: 3,99€
“Sei tu la mia mamma?”
Quando Tessa Markham torna a casa, trova nella sua cucina un bambino che la crede sua madre.
Ma Tessa non ha figli.
Non più.
Non sa chi sia il piccolo né come sia arrivato lì.
Dopo aver contattato la polizia, Tessa viene sospettata di aver rapito quel bambino misterioso. La sua intera vita è stravolta e poi suo marito le rivela un segreto...
Tessa non è sicura di cosa credere o di chi fidarsi, perché qualcuno sta mentendo. Per scoprire chi, però, dovrà affrontare il suo doloroso passato. Che la verità sia più pericolosa di quanto lei possa immaginare?
RECENSIONE
La Hope Edizioni parte alla grande con la nuova collana Crime, pubblicando "La madre segreta" di Shalini Boland, un thriller psicologico incentrato sul personaggio di Tessa, una donna che ha alle spalle forse la sofferenza più grande per una madre, quella di aver perso non uno ma entrambi i suoi figli.
Siamo a Londra in un piovoso pomeriggio di Novembre, ormai non manca molto al Natale e la gente approfitta della domenica per riposarsi o per fare shopping natalizio, ma non Tessa... lei ogni domenica passa i pomeriggi al cimitero davanti alle tombe dei suoi due bambini, Lily e Sam, morti prematuramente, la prima subito dopo il parto e il secondo dopo tre anni per una grave malattia.
Tessa non riesce a lasciarsi alle spalle il passato, per lei sarebbe come rinnegare e tradire la memoria dei suoi figli e per questo il pensiero di non recarsi più al cimitero è impensabile; di tutt'altra idea è invece il suo ex marito Scott che ha voltato pagina scegliendo di rifarsi una nuova vita.
Il loro matrimonio purtroppo non è sopravvissuto alla morte dei loro figli e nonostante si amassero ancora, con il tempo Tessa e Scott, hanno preso le distanze l'uno dall'altra finendo per non riuscire più a colmare la voragine che li ha separati. Così Tessa è rimasta da sola nella grande casa che un tempo condividevano cercando di aggrapparsi al passato perché andare avanti per lei è troppo doloroso.
La domenica è diventata per me un punto nero sull’orizzonte, che si fa più grosso ogni giorno. Mi sento sollevata, adesso che è quasi finita, eppure sto già aspettando la prossima. È il giorno in cui visito il cimitero e sto davanti alle loro tombe, fissando l’erba e le lapidi, parlando con entrambi, chiedendomi se riescano a sentire le mie chiacchiere insensate o se stia semplicemente parlando al vento. Sotto il sole rovente, con la pioggia battente, a temperature sotto zero o nella nebbia fitta, io me ne sto lì. Ogni settimana. Non ho ancora mancato una domenica.
L'unica cosa che le dà una parvenza di sollievo è il suo lavoro al garden center, del suo amico italiano Ben Moretti; lavorare a contatto con la terra e le piante le dona un po' di quella tranquillità che ha perso.
Ed è proprio in quella casa che, di ritorno da una delle sue visite al cimitero, accade qualcosa che sconvolge la sua vita da lì in avanti... nella sua cucina, seduto tranquillamente, trova un bambino che disegna.
Il bambino si chiama Harry, ha cinque anni e dice che è stato un angelo a portarlo da lei perché Tessa è la sua nuova mamma; la donna è sinceramente sconcertata da questa assurda situazione anche se in lei per un attimo alberga una profonda emozione quando pensa alla possibilità di essere nuovamente madre, ma il pensiero viene subito accantonato e riacquistata la lucidità decide che l'unica cosa da fare è chiamare la polizia e spiegare la situazione.
L'ultima cosa che vuole è che un'altra madre soffra per la perdita del proprio figlio così per avere un aiuto coinvolge l'ex marito chiamandolo e spiegandogli l'accaduto; Scott, peraltro infastidito dalle continue richieste di Tessa, si precipita subito da lei e insieme contattano la polizia che sin da subito si dimostra sospettosa nei confronti della donna e di tutta la situazione soprattutto a causa di un increscioso episodio accaduto in passato.
Le domande si susseguono una dopo l'altra... Come ha fatto Harry ad arrivare a casa di Tessa? È stato davvero uno sconosciuto a portare lì il bambino? O forse Tessa non dice tutta la verità?
[...] E i poliziotti non hanno detto che si sarebbero fatti sentire? Perché dovrebbero voler parlare di nuovo con me? Ho raccontato loro tutto quel che è successo. Non mi credono? Sento la mente offuscata, confusa. Cerco di mettere insieme gli eventi della serata un’altra volta. Sono tornata a casa dal cimitero e ho trovato un bambino di nome Harry seduto nella mia cucina. Già. È quel che è successo. No?
Queste domande affollano anche la mente della donna che inizia a dubitare di sé stessa e della sua lucidità mentale, il tutto aggravato dalle insinuazioni della polizia che la accusa di rapimento di minore, e dal suo stesso ex marito che non crede alla sua versione dei fatti ritenendola pazza e dicendole apertamente di cercare un aiuto psicologico.
È evidente, a questo punto, che Scott ha davvero voltato pagina lasciandosi il passato alle spalle e una sconvolgente notizia da parte sua, getta ulteriormente Tessa nello sconforto, la donna sente di aver perso veramente tutto e si ritrova da sola a combattere per provare ad uscire da questa assurda situazione.
L'assedio mediatico da parte dei giornalisti è un ulteriore fardello che si aggiunge all'intricata matassa che la vita di Tessa è diventata, i media hanno assediato casa sua non lasciandole un attimo di respiro, arrivando a perseguitarla anche a lavoro e dipingendola in TV e sui giornali come un mostro.
Inizialmente Tessa è sopraffatta da tutto ciò e si sente impotente ma le mille domande e i dubbi che le frullano in testa diventano sempre più insistenti, continua a chiedersi come stia Harry e chi possa averlo portato a casa sua... perché proprio lei?
Un brivido mi trafigge le spalle e scende sulla schiena, mentre vengo colta da un pensiero sgradevole. Un pensiero che ho cercato di respingere per tutta la settimana. Ma continua a tornare, tamburellandomi sulla fronte e premendomi sul petto. Perché c’è davvero una sola spiegazione che abbia senso, anche se non voglio ammetterlo. E se la ragione per cui riconosco Fisher fosse che l’ho già visto? E se stessi realmente perdendo la ragione? E se sì, io avessi rapito Harry?
Non riesce a dimenticare il bambino e a far finta di niente come se nulla fosse accaduto, Harry è arrivato fino a lei per un motivo e Tessa non ha alcuna intenzione lasciar perdere, vuole a tutti i costi scoprire la verità per Harry ma anche per se stessa, e dimostrare così di non essere pazza.
La sua vita ormai è rovinata e non ha più nulla da perdere, può solo cercare di riabilitarsi agli occhi di chi la giudica male.
Shalini Boland ha creato una trama interessante e ben sviluppata, ha saputo amalgamare mistero e introspezione psicologica del personaggio principale rendendo la storia intrigante; procedendo nella lettura le domande che tormentano Tessa sono le stesse che anch'io mi sono posta cercando di arrivare alla soluzione e l'autrice è stata brava nel suscitare la giusta dose di curiosità così da spingere il lettore alla costante ricerca della verità.
Andando avanti il ritmo della narrazione diventa più serrato proprio a causa della sempre più pressante ricerca di risposte, e inizierete a dubitare di ogni personaggio, tutti vi sembreranno sospetti.
Il punto forte della storia è sicuramente Tessa, la nostra protagonista, una donna che ha sofferto molto in passato e che nonostante inizialmente sembri troppo apatica, quasi come schiacciata dal peso della sofferenza, ad un certo punto tira fuori le unghie e decide di reagire.
Devo essere pazza per aver deciso di andare a casa di Fisher. Ma non ho più niente da perdere. Persino se mi rinchiudessero… sarebbe davvero peggio della mia vita attuale? Sono prigioniera in casa mia. Una casa che non amo più. Devo essere coraggiosa. Esigere risposte. Affrontare quest’uomo e chiedergli se ha qualche idea del perché sono coinvolta in questo dramma.
Ne La madre segreta in realtà, capirete che nulla è come appare fin dall'inizio e né avrà coscienza anche la stessa Tessa perché capirà che in fondo la verità è sempre stata davanti i suoi occhi, una verità sedimentata nei recessi della sua mente e che nel finale troverà la sua collocazione.
Per concludere cari lettori vi consiglio caldamente questo libro, se siete amanti dei thriller psicologici con un mistero da risolvere, questo è il libro che fa per voi!
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