Buongiorno Readers, oggi torniamo a parlarvi in anteprima di un romanzo che proprio oggi sbarca in libreria, sto parlando di "Gusci", romanzo d'esordio di Livia Franchini, edito Mondadori.
Una storia d'amore e di guarigione ma soprattutto la storia di una donna che deve ricostruire la sua vita e la sua identità.
IL ROMANZO
Titolo: Gusci
Autore/Autrice: Livia Franchini
Editore: Mondadori
Data di uscita: 26 Maggio 2020
Genere: Narrativa Contemporanea
Pagine: 276
Prezzo cartaceo: 18,00€
Prezzo ebook: 9,99
Ruth ha trent'anni, lavora come infermiera in una casa di riposo ed è appena stata lasciata dal suo compagno. L'unica cosa che le rimane dei loro dieci anni insieme è la lista della spesa che aveva compilato con lui per la settimana a venire.
Ed è a partire da quella lista che Ruth racconta la sua storia e ripercorre la relazione con Neil fin dal loro primo incontro. Ogni ingrediente è un salto nel tempo, ma anche un cambio di prospettiva e di registro narrativo. Lo zucchero, quindi, ci trasporta al momento in cui Neil ha visto Ruth per la prima volta attraverso la vetrina di un'agenzia di viaggi, la pizza è il diario scritto da un'amica di Ruth durante una vacanza che hanno trascorso insieme a Roma, il deodorante ci porta ancora più indietro, ai tempi del liceo, a sbirciare le chat tra le sue compagne di scuola, mentre gli spaghetti sono un'eloquente incursione nella casella di posta elettronica di Neil.
Tra uova, mele, olive e balsamo, Ruth scopre che sono molti anni che modella la propria identità in base alle aspettative e ai desideri delle persone che la circondano: il suo fidanzato, ma anche i pazienti della casa di riposo, le colleghe, la sua famiglia. Ora ha bisogno di capire chi è senza Neil, deve imparare a camminare da sola.
Attraverso una voce fresca, tagliente, e un impianto narrativo originale e ipercontemporaneo, Livia Franchini ci spiazza continuamente decostruendo un genere dall'interno, disattendendo uno per uno tutti i cliché e i canoni del romanzo d'amore. Gusci è un oggetto intimo, eccentrico, imprevedibile, che esplora la complessa posizione di una giovane donna non convenzionale nella nostra società, sollevando al contempo domande enormi sull'amore, la perdita e l'identità.
Focus on ruth
Ed è proprio di lei che oggi ci occupiamo, della voce principale di questo romanzo, della donna che ha basato la sua intera esistenza su quella del suo uomo, cercando di essere sempre presente, di compiacerlo, di amarlo come lui desiderava, di esserne all'altezza insomma.
Ruth ha trent'anni ed è un'infermiera, ha lavorato per molto tempo in ospedale ma quando le si è presentata l'opportunità di entrare a far parte dello staff di una casa di riposo non ci ha pensato due volte.
In quell'ambiente meno caotico, più accogliente, caloroso e ristretto, si trova a suo agio. La quotidianità e la routine sono il suo calmante, il suo modo di mantenere tutto sotto controllo, ed è per questo che ha scelto di lavorare in una casa di riposo, dove tutte le azioni sono consuetudini giornaliere.
Lo stesso discorso, Ruth lo applica alla sua vita sociale, praticamente inesistente; il suo mondo gira ed è modellato intorno a Neil, suo compagno di vita da ormai dieci anni.
Lavoro, casa, Neil, fin quando quest'ultimo non ha avuto la sua "epifania", scoprendo di desiderare qualcosa di diverso dalla monotonia del rapporto con Ruth, lasciandola sola.
Lavoro, casa, Neil, fin quando quest'ultimo non ha avuto la sua "epifania", scoprendo di desiderare qualcosa di diverso dalla monotonia del rapporto con Ruth, lasciandola sola.
Non sono mai stata una persona da sola. Dopo dieci anni con Neil non so come si fa.
Di lui adesso rimane solo una lista della spesa, l'ultima cosa che hanno fatto insieme e che hanno condiviso; ed è a partire da questa che Ruth ripercorre la sua relazione con Neil, ma soprattutto ridefinisce la sua identità, perduta durante quei dieci anni.
Una lista che diviene paradosso se si pensa che Ruth si nutre davvero poco... Ruth sopravvive!
Zuppa, ho deciso che fa bene. Non devi masticare e se tieni gli occhi puntati dentro la scodella non ti accorgi ch Zuppa, ho deciso che fa bene. Non devi masticare e se tieni gli occhi puntati dentro la scodella non ti accorgi che il livello si abbassa. E così faccio. È questo il piano prestabilito e mi ci attengo religiosamente – mi sono convinta che, se seguo alcune regole arbitrarie, mi salverò.
Attraverso le fasi del lutto: negazione, rabbia, contrattazione, depressione, accettazione, accompagniamo Ruth nella riscoperta di sé stessa e alla sua rinascita.
A poco a poco, dalle voci di chi l'ha vissuta e conosciuta, scopriremo una donna riservata, insicura, timida, introversa, maestra nel passare inosservata, che si è sempre arresa alla sua incapacità di creare legami e amicizie, una donna diffidente, un lupo solitario che si nutre di puntualità e abitudini.
Ruth però è anche amorevole, precisa e meticolosa nel suo lavoro, e perché no, anche simpatica... Deve solo riadattarsi e reinvestire in una nuova realtà!
Arrivare alla consapevolezza di aver un'identità propria, riappropriarsi dei suoi spazi, del suo corpo e di quella "lista della spesa" è però un lavoro lungo e tortuoso, che Ruth non vivrà da sola, a farle da spalla una comunità di donne, che con i loro pregi e i loro difetti le mostreranno una vita nuova, disordinata, folle, in cui è possibile lasciarsi andare e farsi restituire un'immagine di sé totalmente diversa da quella che i nostri occhi sono abituati e vedere.
Da questo ritratto ne viene fuori una donna estremamente complessa, fragile, schiava degli stereotipi che vogliono la donna la servizio dell'uomo, che vivono per l'uomo, per accudirlo e servirlo, devota al lavoro, alla casa e alla futura famiglia, che si annulla per esso... schiava dell'amore insomma.
Ma non solo, si percepisce, non subito però, la solidarietà femminile, l'aiuto silenzioso e disinteressato che purtroppo ai giorni nostri è molto raro e di cui ormai si è perso il valore.
Un romanzo, che devo essere onesta, non è per tutti i palati, perché molto complesso e articolato, ma che restituisce l'mmagine di una coralità di donne forti, che sanno risorgere dalle loro ceneri.
Da questo ritratto ne viene fuori una donna estremamente complessa, fragile, schiava degli stereotipi che vogliono la donna la servizio dell'uomo, che vivono per l'uomo, per accudirlo e servirlo, devota al lavoro, alla casa e alla futura famiglia, che si annulla per esso... schiava dell'amore insomma.
Ma non solo, si percepisce, non subito però, la solidarietà femminile, l'aiuto silenzioso e disinteressato che purtroppo ai giorni nostri è molto raro e di cui ormai si è perso il valore.
Un romanzo, che devo essere onesta, non è per tutti i palati, perché molto complesso e articolato, ma che restituisce l'mmagine di una coralità di donne forti, che sanno risorgere dalle loro ceneri.
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