06 maggio 2020

UNA COPERTA DI NEVE - ENRICO CAMANNI - MONDADORI - L'AUTORE E I SUOI LIBRI


Buongiorno amici lettori, oggi partecipiamo al Blog Tour dedicato al romanzo “Una coperta di neve”, l’ultima fatica letteraria di Enrico Camanni, scrittore, giornalista e alpinista instancabile, uscito ieri grazie a Mondadori.
Oggi noi ci occupiamo dell’autore e dei suoi libri, una produzione vasta e variegata, quindi bando alle ciance, partiamo!

IL ROMANZO


Titolo: Una coperta di neve
Autore/Autrice: Enrico Camanni
Editore: Mondadori
Data di uscita: 05 Maggio 2020
Genere: Narrativa Contemporanea
Pagine:  296
Prezzo cartaceo: 16,00€
Prezzo ebook: 9,99€


Molti credono che sia soffice e bianca, ma quando si è sommersi sotto di lei, la neve è nera come la notte. Lo sa bene Nanni Settembrini, guida e capo del Soccorso alpino, che anno dopo anno delle valanghe ha imparato un'unica cosa: sono un capriccio di neve senza spiegazione, ed evitarle è questione di secondi. Sembra confermarlo anche la telefonata che Settembrini riceve il primo giorno d'estate: dal monte Bianco si è staccato un seracco, e gli alpinisti scampati alla morte sostengono che altri non sono stati altrettanto fortunati. Settembrini e la sua squadra trovano effettivamente una donna sepolta e viva per miracolo, ma c'è un dettaglio inquietante: la sopravvissuta ha una corda legata in vita e all'altro capo della fune non c'è nessuno. Che cosa è successo? Quali segreti ha trascinato con sé la slavina? Purtroppo, la donna esce dal coma senza alcun ricordo di sé e di cosa l'ha portata lì: tocca a Settembrini cercare le risposte e svelare il mistero sepolto sotto la muta coperta di neve.

l'autore

Enrico Camanni è nato a Torino nel 1957, ha preso la maturità scientifica al liceo Gobetti in clima post sessantottino e ha frequentato il corso di indirizzo storico alla facoltà di Scienze Politiche.
Ha scalato molto su tutte le Alpi, aprendo una decina di vie nuove e ripetendo circa ottocento itinerari di roccia e ghiaccio. È stato membro del Gruppo Alta Montagna e ha insegnato alla Scuola nazionale di Alpinismo Giusto Gervasutti e alla Scuola nazionale di Scialpinismo della Sucai di Torino. A ventun anni era già il direttore.
Attraverso la passione per l’alpinismo è approdato al giornalismo di montagna, alternando lo studio con il lavoro di redazione. È stato redattore capo della Rivista della Montagna dal 1977 al 1984.
Nel 1985 ha fondato il mensile Alp, che ha diretto per tredici anni. Dal 1999 al 2008 ha diretto l’edizione italiana della rivista internazionale L’Alpe, nata da un accordo di cooperazione con il Musée Dauphinois di Grenoble.
Dal 1999 collabora con il quotidiano La Stampa, nelle pagine culturali e in cronaca  e dal 2008 al 2011 ha diretto il mensile Piemonte Parchi della Regione Piemonte.
Ha scritto migliaia di articoli, commenti, recensioni e saggi sulla storia dell’alpinismo, l’ambiente e le tematiche alpine, collaborando con numerosi giornali quotidiani e periodici tra cui Airone, Il sole 24 ore, La Stampa, Panorama, L’Unità, Meridiani, Specchio, L’Indice, Il Giornale dell’Architettura e Il Manifesto.
In quarant’anni di attività pubblicistica e di ricerca, ha gradualmente allargato i suoi interessi dall’alpinismo alla storia delle Alpi e alle problematiche dell’ambiente alpino, in particolare dal punto di vista umano, unendo più discipline e competenze. Allo stesso tempo si è dedicato alla narrativa, pubblicando alcuni racconti e sei romanzi ambientati in diversi periodi storici. Ha affrontato il problema della museografia alpina contemporanea firmando la progettazione scientifica del Museo delle Alpi (Opera Carlo Alberto), delle Alpi dei Ragazzi (Opera Vittorio) e del Museo delle Frontiere (Opera Ferdinando) al Forte di Bard. Ha curato anche l’ultimo allestimento del Museo della Montagna di Torino (2005).
Ha collaborato alla progettazione e alla realizzazione del’esposizione permanente Montagna in movimento al Forte di Vinadio (Valle Stura, 2007). Ha diretto e curato l’edizione italiana del Grande Dizionario Enciclopedico delle Alpi (2007). È stato progettista e direttore culturale di Alpi 365 Expo, il rinnovato Salone della Montagna di Torino (2007). 
Dal 2009 è vicepresidente dell’associazione Dislivelli. In particolare nel 2012 ha coordinato il progetto Torino e le Alpi con il sostegno della Compagnia di San Paolo, animando successivamente la rassegna cinematografica e letteraria In cordata (2015-2016). Nel giugno 2012 ha fondato con un gruppo di torinesi e l’appoggio esterno di Carlo Petrini la rivista Turin, storia e storie della città. Sempre nel 2012 ha ideato e condotto per la Fondation Grand-Paradis la tre giorni dei “Sentieri creativi” in Valsavarenche, un corso sperimentale di montagna e scrittura. Nel settembre 2012 ha inaugurato le Camminate Spirituali sui sentieri delle Alpi occidentali, nell’ambito del Festival Torino Spiritualità. L’iniziativa continua ogni autunno.
Nel 2014 ha avviato con l’Associazione Dislivelli la start-up del progetto Sweet Mountains, la grande rete del turismo sostenibile sulle Alpi.
Nel 2015 il progetto è diventato realtà con la messa in rete di 300 operatori Sweet in un sito tradotto in 4 lingue e rivolto al mercato internazionale. Il primo marzo 2019 ha finalmente fondato l’associazione Sweet Mountains, di cui è presidente. Nel 2015, dopo l’uscita del libro “Il fuoco e il gelo” da Laterza, ha iniziato un’intensa rassegna di serate e incontri sul tema della Guerra Bianca e della sua dolorosa memoria. In questo contesto ha ricevuto il Premio SAT 2015 con la seguente motivazione:
Scrittore, romanziere, alpinista: l’amore per gli uomini leali e coraggiosi che si incontrano nel vivere e raccontare le storie di montagna, costituisce la ragione e l’argomento delle sue opere e dei suoi ritratti, quali quello dell’abate Gorret e di Guido Rossa; esemplari per non conformismo, coraggio nelle scelte e nelle avventure di vita, rispetto del dovere della sobria coerenza con i fatti; la sua ultima prova, “Fuoco e gelo”, è un libro che parla di guerra sulle Alpi, descrive orrore e bellezza, coraggio e disperazione; ne emerge un affresco di nobiltà e sacrificio, ed insieme un rimpianto accorato per tante vite ed ideali traditi.
Nel 2016 ha pubblicato con Laterza “Alpi ribelli”, un libro che gli assomiglia molto.
In seguito si è dedicato all’appassionante ricerca sulla vita di Giusto Gervasutti, uno dei suoi miti giovanili. Ne è uscito “Il desiderio di infinito” (Laterza 2017), un libro che umanizza la figura del grande alpinista friulano. Glielo doveva.

I SUOI LIBRI

Come avete potuto notare dalla biografia dell'autore, Enrico Camanni è un uomo molto attivo, anche in campo letterario. La sua produzione come vi ho già detto, e vasta e variegata; negli anni si è occupato di biografie, libri d'inchiesta, saggi, antologie, libri fotografici, guide turistiche e persino di enciclopedie e dizionari. 
Insomma se dovessi proporvi tutti i suoi titoli non finirei più, ma il suo punto di forza e la sua costante in tutti i suoi scritti è la montagna, che per sua stessa ammissione gli consente di spaziare nei generi.
Uno stile il suo, in cui si respira e si perpisce l'amore, la passione e l'attaccamento per le rocce e le alte vette, lo stesso che si assapora nei suoi romanzi, perlopiù di narrativa a stampo investigativo, tra i quali troviamo:

Questo libro racconta la straordinaria amicizia tra un soldato e il suo ufficiale, un uomo di valle e un uomo di città , due destini affiancati soltanto da una grande passione: la montagna. Nella primavera del 1916 la guida del Cervino Joseph Gaspard e il conte fiorentino Ugo di Vallepiana si incontrano sulle Dolomiti di Cortina, dove vengono destinati a una missione impossibile: il camino sud ovest della Tofana di Rozes. Lo scalano in sedici giorni di sforzi funambolici, sotto il tiro incessante dell’artiglieria austriaca, poi partecipano all’inutile carneficina del Castelletto, sopravvivono alle imboscate notturne in Val Travenanzes, superano il terribile inverno del 1917. Finché un fulmine di maggio, sulla cima della Tofana…






Una città di provincia (Ivrea), una giornalista ribelle (Chiara), l’amica “perduta” (Anna) e due alpinisti legati da misteriose radici montanare. Sono gli ingredienti di questo romanzo ambientato in due tempi, il 1968 e il 1977, negli anni dell’utopia spazzata brutalmente dal terrore, sul crinale della guerra civile. Chiara diventa donna attraverso le sconfitte e cresce nell’amore di due uomini: il padre ammalato, riscoperto dopo il furore degli scontri adolescenziali, e il direttore riformista che riesce a legarla alla sua corda e a portarla in montagna. L’alpinismo non è il protagonista di questo libro, ma metafora della bellezza e della poesia che sopravvivono ai tradimenti della vita e della storia.






Sembra che una donna sia sparita sul Toula. È partita da sola questa mattina e non è più tornata. Con una telefonata al capo del Soccorso alpino di Courmayeur, banale come l'inizio di ogni male, comincia la ricerca assurda e appassionata di Anna Filippi. Tre giorni di congetture, speranze e delusioni, una disperata corsa tra i ghiacciai del Monte Bianco e l'ospedale di Novara, il silenzio della montagna e i presagi di Ginevra, l'inverno e la primavera. Nanni Settembrini, addestrato a scalare pareti e calarsi negli abissi, si trova ad affrontare un rebus assai più complesso di qualunque soccorso, facendo luce su personaggi e avvenimenti che crudelmente lo allontanano dal luogo della scomparsa, infittendo il mistero. Lo accompagna la graziosa Linda, amica di Anna, tenue collegamento con una vita che deve essere decifrata per essere salvata.




"Ne mancano tre, due uomini e una donna." La seconda indagine di Nanni Settembrini, guida alpina e capo del Soccorso alpino di Courmayeur, comincia il giorno di ferragosto di una lunga estate calda, con i ghiacciai che sciolgono, le pietre che cadono e il cielo implacabilmente blu. Mentre le guide festeggiano arriva la notizia che tre alpinisti sono scomparsi sul Monte Bianco. Settembrini mette in moto la macchina dei soccorsi, ma dopo una doppia ricerca infruttuosa è costretto ad affidarsi all'intuito e alla fortuna, che lo guidano tra le vertigini del Grèppon e del Dente del Gigante, fino alle lame di granito delle Aiguilles.








Che cosa c'è nell'incontro tra un cane da valanga e il suo addestratore che fin da bambino amava gli animali? Niente di miracolistico perché le valanghe sono ancora più forti dei cani e delle persone, ma una storia di collaborazione che negli anni diventa amicizia, sintonia e complicità.Da quando impara ad amarlo, il cane soccorre simbolicamente il padrone in un gioco che può essere divertente o serissimo, e talvolta tragico, ed è sempre mosso dall'istinto dell'animale e dalla sua relazione con l'uomo.Questo libro racconta a due voci le avventure di un uomo e del suo cane che percorrono le montagne della Valle d'Aosta per portare aiuto alle vittime della neve. Dietro i nomi di fantasia si nasconde una storia vera.




Dopo "La sciatrice" e "L'ultima Camel blu" arriva la terza avventura di Nanni Settembrini, guida e soccorritore del Monte Bianco. Il "Torinese" si sposta nelle Dolomiti per accompagnare tre clienti sulla cima della Civetta e per rincorrere un sogno mancato di gioventù. A cavallo tra le utopie del Sessantotto e le rivendicazioni dei precari di oggi, la storia segue le tracce di una donna seducente e di due ragazzi misteriosamente scomparsi sul diedro Philipp, il mitico itinerario della parete nord ovest. Settembrini si trova coinvolto in una ricerca appesa all'urgenza e al dovere professionale di salvare due vite, ma è come se mettesse in salvo se stesso, la sua passione, l'inguaribile bisogno di rimettersi in gioco. Un romanzo sull'impossibilità di fermare la gioventù e sulla necessità di cercarla ogni giorno per restare vivi.





E per finire "Una coperta di neve" di cui trovate cover e sinossi ad apertura articolo, e che vede il ritorno dell'alpinista Nanni Settembrini.

Questa è solo una piccolissima parte della produzione di Camanni, che riguarda esclusivamente gli scritti prettamente romanzati, ma l'autore non si ferma certo alla carta stampata; i suoi interessi spaziano anche in ambito cinematografico con la partecipazione ad alcuni film e il contributo a tanti progetti di documentari.
Ma non è ancora tutto, perchè l'autore ha persino contribuito alla realizzazione di mostre fotografiche e di arte contemporanea, inoltre vista la sua grande esperienza, è stato chiamato come docente e come ospite in vari convegni presso numerose università, il tutto ovviamente sempre a tema montagna.
Ci sarebbe ancora tanto da dirvi su questo uomo e le passioni ma noi siamo qui per parlare di libri, quindi mi fermo qui e vi do appuntamento alla prossima avventura insieme al burbero Settembrini!


Condividi:

Nessun commento:

Posta un commento