21 settembre 2020

DAISY JONES & THE SIX - TAYLOR JENKINS REID - SPERLING & KUPFER


Buongiorno lettori, oggi vi parliamo di Daisy Jones & The Six di Taylor Jenkins Reid, pubblicato da Sperling & Kupfer. Sarebbe riduttivo dirvi che il romanzo parla di sesso, droga e rock'n'roll, in realtà c’è molto di più. Questo è un libro potentissimo sulle fragilità umane e sui vuoti dell’anima. Devo dire la verità, mi ha commossa fino alle lacrime e non me lo aspettavo.
 
IL ROMANZO


Titolo:
 Daisy Jones & The Six

Autore/Autrice: Taylor Jenkins Reid
Editore: Sperling & Kupfer
Data di uscita: 08 Settembre 2020
Genere: Narrativa Contemporanea
Pagine: 352
Prezzo cartaceo: 17,90€
Prezzo ebook: 9,99€
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Daisy Jones & The Six: il gruppo rock più mitico di tutti i tempi. I loro concerti riempivano gli stadi in tutto il mondo, le loro canzoni hanno acceso le notti di un'intera generazione. La loro storia è il racconto di un'ascesa folgorante, dalle prime esibizioni nei peggiori locali di Los Angeles al successo planetario. È l'incarnazione stessa di un'epoca e di uno stile di vita - sesso, droga e rock'n'roll. È la sintesi di un'alchimia perfetta, non solo sul palco: l'amore tra Daisy Jones - la splendida vocalist, spirito libero e inafferrabile - e Billy Dunne, il frontman carismatico e dannato. Eppure, il 12 luglio 1979, dopo un concerto memorabile, il gruppo è scoppiato. Nessuno ha mai saputo perché... Fino a oggi. Musicisti della band, manager, fan, parenti e amanti: sono tutti testimoni di questa storia, ma ognuno ha la sua versione dei fatti. E oggi, a quarant'anni di distanza, sono finalmente pronti a raccontarla. Un romanzo a più voci che crea una leggenda.

RECENSIONE
La musica può scavare, capisci? Può affondarti una zappa nel petto e scavare finché non trova qualcosa.
Inizio la mia recensione con questa citazione che sintetizza quello che la musica rappresenta per me. In questo caso mi sento di aggiungere che anche certi libri hanno il potere di scavare dentro e non per forza deve trattarsi di splendidi classici o di libri con trame tristi ma in cui è facile identificarsi. A me ad esempio è successo con questo romanzo e in modo del tutto inaspettato. 
Il libro ricostruisce la storia di un immaginario gruppo rock leggendario, i The Six, e il loro incontro con la bellissima Daisy Jones, anima inquieta e ribelle, prima groupie, poi cantautrice. Dalla loro collaborazione artistica nasce un album che scala le classifiche internazionali e una tournée che fa il tutto esaurito. Il 12 luglio 1979, dopo un indimenticabile concerto a Chicago, improvvisamente Daisy Jones e i The Six dicono addio alla musica. 
Tutto quello che è accaduto quella notte ruota intorno al rapporto tra Daisy e Billy Dunne – il frontman della band: i loro sentimenti hanno contorni sfumati, difficili da comprendere e gestire. L’unico modo per esprimerli è ricorrere alla musica, cantare il dolore, l’amore e la paura di essere se stessi. 
I motivi che si celano dietro lo scioglimento di una band in piena ascesa vengono raccontati quaranta anni dopo attraverso le interviste agli ex membri e a tutte le persone a loro vicine in quegli anni. L’autrice decide quindi di far parlare i diretti interessati, realizzando un racconto collettivo in cui ognuno da la propria versione dei fatti. La bravura di Taylor Jenkins Reid sta proprio nella costruzione di una storia credibile con protagonisti assolutamente realistici coinvolti in vicende talmente dettagliate che sembrano accadute realmente. 
Nel libro emergono chiaramente i tratti distintivi del periodo in cui è ambientata la storia: gli anni 70 sono stati anni di lotta, ribellione e sregolatezza. Come spesso accade, dietro azioni forti e provocatorie, ci sono storie di grandi vuoti; in questi casi la ribellione diventa un modo diverso per richiedere attenzione, lo sballo un mezzo facile per non affrontare i problemi. Così in questo romanzo, dietro la vita apparentemente perfetta di Daisy Jones, c’è una storia di profonda solitudine. 
Stiamo dunque parlando di una ragazzina alla disperata ricerca di contatto umano. Però nessuno è davvero interessato a lei per quello che è, men che meno i suoi genitori. E questo la fa soffrire. Ma la fa anche crescere fino a diventare un’icona.
Ritagliarsi uno spazio, trovare il suo ruolo nel mondo, dare una voce alla sua anima, sono questi i sogni di Daisy. Lei crede in se stessa, pretende di essere ascoltata e sa dove vuole arrivare.
Essere la musa di qualcuno non mi interessava. 
Io non sono una musa. 
Io sono quel qualcuno. 
Fine della storia.
L’immagine che viene fuori è quella di una donna determinata, affascinante, estremamente fragile, in equilibrio precario, in bilico tra il suo ego e il bisogno di avere conferme costanti. Daisy è abituata a riempire la sua solitudine con qualunque cosa, baratta il sesso con le attenzioni, si lega a personaggi discutibili, non ha la forza di guardarsi dentro ed è totalmente incapace di amarsi. 
Anche Bill ha dei mostri con cui fare i conti: dietro la sua sicurezza, il luccichio delle serate, lo stordimento di alcol e droghe, c’è l’ombra di un abbandono che gli ha segnato la vita. L’incontro tra questi due talenti sensibili e complessi è raccontato dall’autrice con una delicatezza che non lascia scampo alle emozioni. 
Ho esordito affermando che questo libro non è solo sesso, droga e rock’n’roll. C’è molto di più. C’è la vita di uomini e donne che si illudono di poter scappare dai loro sentimenti e dalle loro paure, c’è la storia di grandi amori che il tempo sembra aver congelato, c’è il bisogno di prendere la propria vita in mano e farne qualcosa di grande, c’è la rinuncia dolorosa ai sentimenti. Ci sono i sogni, tanti, spesso appannati da sostanze che confondono i limiti tra il reale e l’immaginario.. E c’è la musica che divide e unisce, che comunica con il vibrato delle voci e con le pause dei silenzi. Io ho amato tutto questo! Ho assorbito il messaggio di ogni pagina, ho sottolineato ogni frase in grado di svegliare quei ricordi che vorrei dormissero per sempre. Chiuso il libro, ho sentito l’esigenza di sedermi sul letto, parlarmi a bassa voce e raccontarmi tutto: quello che sono stata e quello che sono oggi, da cosa fuggo e dove voglio andare, perché mi sento inadeguata, perché non mi basto mai, di cosa ho paura, a cosa mi tengo stretta. 
Aspettavo da mesi un romanzo così. Forse avevo bisogno di parole che m’infilzassero il cuore lasciandomi ammutolita, forse avevo bisogno di piangere per costringermi a riflettere, non sono nemmeno sicura di cosa sia successo durante la lettura di questo romanzo. 
Credo si chiami magia e ritrovarla tra le pagine è il motivo per cui amo così tanto leggere.  


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