14 novembre 2019

IL CASO LÉON SADORSKI - ROMAIN SLOCOMBE - FAZI EDITORE


Buongiorno lettori, esce oggi per Fazi Editore, "Il caso Léon Sadorski" di Romain Slocombe, un romanzo crudo, con un protagonista alquanto discutibile che ci riporta agli anni più bui della storia europea.
Abbiamo avuto l'onore e "l'onere" di leggerlo in anteprima, grazie alla Fazi Editore e a Luisa del blog "I sussurri delle muse" che ci ha coinvolti in questo incredibile Review Tour, e ve ne parliamo oggi, con un mix di sentimenti contrastanti ma pur sempre positivi!

IL ROMANZO

Titolo: Il caso Léon Sadorski
Autore/Autrice: Romain Slocombe
Editore: Fazi Editore
Collana: Darside
Data di uscita: 14 Novembre 2019
Genere: Narrativa/Noir storico
Pagine:  -
Prezzo cartaceo: 18,00€
Prezzo ebook: 7,99€


Parigi, aprile 1942. La capitale francese è in piena Occupazione tedesca. La paura dei bombardamenti inglesi, i traffici illeciti, gli arresti arbitrari, la caccia serrata al terrorista e all'ebreo di turno sono all'ordine del giorno e la popolazione deve decidere se stare o meno dalla parte dei nazisti. Per Léon Sadorski, ispettore di polizia antisemita e anticomunista, la scelta è scontata: il collaborazionismo rappresenta l'occasione perfetta per ottenere privilegi e autorità. Personaggio dall'indole egoista e meschina, per lui l'Occupazione sarà anche l'alibi ideale per lasciare libero corso a tutte le sue bassezze e perversioni: si getterà quindi a capofitto nel suo lavoro di poliziotto, arrestando gli ebrei per spedirli al campo di lavoro più vicino, dando una mano alle Brigate speciali incaricate di intervenire contro i presunti terroristi e approfittandosi di chiunque. Ma, come tutti gli approfittatori, Sadorski è avido e codardo; e quando verrà arrestato inspiegabilmente dalla Gestapo e portato in una prigione di Berlino, dovrà giocare d'astuzia e affinare le sue armi per poter continuare indisturbato a fare i propri interessi nella Parigi collaborazionista. Romain Slocombe firma un thriller atipico, pervaso dell'atmosfera classica del noir.


RECENSIONE

Romain Slocombe è nato nel 1953 a Parigi. È scrittore, regista, illustratore e fotografo. Il caso Léon Sadorski è stato finalista al Premio Goncourt e Goncourt des Lycéens.

Il caso Léon Sadorski è un romanzo atipico, se si considera che la maggior parte dei romanzi ambientati nella Seconda Guerra Mondiale e dedicati a quasta tematica, sono raccontati dal punta di vista delle vittime.
Qui infatti, la voce narrante, il protagonista delle vicende è proprio il carnefice, un uomo cinico, meschino, crudele... l'antieroe per eccellenza!
Un personaggio discutibile che davanti alle nefandezze dei nazisti, in piena occupazione tedesca e con il popolo francese stremato e terrorizzato dalla guerra, non esita a schierarsi dalla parte dei potenti, dei più forti, solo per il proprio tornaconto e per assecondare le proprie pervesioni.
Ispettore di polizia antisemita e anticomunista, Léon Sadorski è un uomo subdolo, avido, disposto a tutto pur di mantere i propri privilegi e il proprio status... è poco importa se per farlo deve mandare al macello gente innocente con la sola colpa di essere ebrea, poco importa se a differenza loro, lui non ha la coscenza così limpida, poco importa se proprio lui, un collaborazionista è un uomo corrotto.
Ma è la troppa sicurezza in se stessi che a volte porta all'errore, e Sadorski, lo capirà forse troppo tardi, quando la mattina del 2 Aprile, senza nemmeno capirne il motivo viene arrestato dalla Gestapo e condotto nella prigione di Alexanderplatz, a Berlino.
Come riuscirà a tirarsi fuori dai guai e quali mezzi userà, lo lascio scoprire a voi, vi dico solo che le vicende dell'ispettore Léon Sadorski, non finiscono di certo qui, anzi, vi annuncio che sarà il protagonista di una nuova serie di polizieschi di cui questo è solo l'antipasto.

Romain Slocombe non è nuovo ai romanzi ambienti in questo preciso periodo storico, e proprio per questo lo si può ormai definire un esperto; nelle note bibliografiche fa infatti un'impressionante elenco di letture che hanno contribuito a ispirarlo durante la stesura del romanzo, e che testimoniano l'enorme ricerca svolta sul campo dall'autore.
Non solo libri, ma la consultazione di una vasta quantità di archivi storici e colloqui con personalità di spicco hanno portato ad un mix ben articolato e ben strutturato tra finzione e realtà.

Insomma, diciamolo chiaramente, non è un romanzo per tutti i palati, è forte, crudo, brutale nella sua veridicità, e di certo non è facile vedere il mondo dall'altra parte della barricata, vedere con gli occhi del carnefice, sentirne i pensieri e provare sulla propria pelle le sue sensazioni, ma forse è necessario... per comprendere più a fondo, per eliminare quella piccola vocina che ci porta a pensare "magari erano costretti a farlo", "dovevano ubbidire"... perchè se ci pensate davvero, se ci riflettete veramente, capirete che nessuna azione, nessuna ragione al mondo può assolvere o giustificare in qualche modo quello che è successo.
Ed è bene ribadirlo, ora più che mai, perchè purtroppo, dopo i recenti fatti di cronaca e dopo le minacce ricevute dalla Senatrice Liliana Segre, sembra che alcuni non abbiano ben compreso la portata di ciò che è avvenuto in quegli anni; non è raro infatti imbattersi in cortei inneggianti al nazismo e a persone che sperano nella venuta di un nuovo Hitler, e purtroppo il clima d'odio perpetrato anche dalla politica non aiuta.

In questo scenario, il romanzo di Slocombe, con le sue descrizioni minuziose, ci aiuta a conoscere l'altra faccia della medaglia, un nuovo punto di vista, forse duro, cruento ma drammaticamente reale; e lo fa, adottando uno stile freddo, quasi asettico, perfettamente in linea con la personalità e la psicologia del personaggio; uno stratagemma che rende ancor più vivido e intenso un romanzo singolare si, ma tragicamente umano!
«il ventre che ha generato la bestia immonda è ancora fecondo».

Condividi:

Nessun commento:

Posta un commento