10 dicembre 2019

PERDIZIONE - ANGELA CIVERA - LEONE EDITORE


Buon pomeriggio amici lettori, oggi vi parlo di un romanzo che mi ha subito intrigata per la trama accattivante e da toni maliziosi. Si tratta di "Perdizione" di Angela Civera, edito da Leone Editore, e uscito lo scorso 24 Ottobre.

IL ROMANZO




Titolo: Perdizione
Autore/Autrice: Angela Civera
Editore: Leone Editore
Collana: Sàtura
Data di uscita: 24 Ottobre 2019
Genere: Narrativa
Pagine:  352
Prezzo cartaceo: 13,90€
Prezzo ebook: -


Damiana, assetata di ricchezza, compie la sua scalata sociale usando senza scrupoli tutte le sue armi di seduzione. Suo fratello Tomás, con cui ha sempre avuto un rapporto ai limiti del morboso, sta per sposarsi con una ricca ereditiera, e Damiana decide di sedurre il padre di lei, Vittorio, per fare carriera: ne nasce una relazione malata e perversa, eppure Damiana scopre di provare amore per quell’uomo crudele. Ma Vittorio è categorico: tra loro non deve esserci nessun sentimento. Infatti, appena ne ha la possibilità, l’uomo inizia un’altra relazione. Per questo, Damiana trama una terribile vendetta.

RECENSIONE

Il romanzo parla di Damiana Lanzi, una donna forte e determinata, una donna con le idee chiare, con obiettivi ben fissati ma fragile al tempo stesso.
La sua fragilità ha un nome, ed è Tomás, suo fratello, con il quale ha sviluppato un rapporto morboso, quasi ossessivo, che valica i normali confini di affetto tra fratello e sorella.
Confini mai superati del tutto ma con cui i due fanno fatica a convivere, nonostante cerchino di placare i loro istinti con numerose e molteplici frequentazioni occasionali.
Con Tomás condivido il segreto di un amore complicato che neppure noi riusciamo a capire.
Un rapporto il loro, particolare, che ha radici profonde, legate alla loro infanzia, e soprattutto dovuto al singolare, quanto dissoluto esempio con il quale sono cresciuti, e che fin da piccoli hanno osservato negli atteggiamenti e comportamenti, sia pubblici che privati, dei genitori Achille e Clarinda.
Costretti quindi a far affidamento solo su loro stessi, Damiana e Tomás, si sono dati forza a vicenda, finendo per provare sentimenti talmente contrastanti da non riuscire a concepire una vita l’una distante dall’altra.
Abituati a chiudere i sentimenti in un cassetto per non soccombere ad essi, Damiana e Tomás, mettono anima e corpo nella carriera. 
Spietata commercialista lei, ambizioso commediografo lui, usano ogni mezzo, lecito e non, per primeggiare in ciò che fanno, anche se questo significa sposare la figlia di un ricco imprenditore o sedurre il padre di quest’ultima.
È così che nella loro vita irrompe Vittorio Garosi, cinico uomo d’affari, marito infedele e traditore seriale dai modi duri e dominanti in camera da letto, che riesce a intrappolare Damiana in una spirale di sentimenti forti e perversi, innescando una serie di eventi che cambierà per sempre le loro vite!
Le nostre parole non sono quelle dell’amore, perché l’amore è un’altra cosa, è qualcosa di armonioso, ma non di così altamente erotico. Né  io né lui desideriamo amore. Fra noi dal primo sguardo, è scattata la molla desiderio più intrigate e perverso.
L’autrice traccia una sorta di diario, dove Damiana parla in prima persona della sua turbolenta vita, dei suoi incontri amorosi, della sfida continua che si impone di superare nell’ambiente di lavoro, del suo personale rapporto con Tomás, della gelosia che prova nei sui confronti ma soprattutto dello sdegno che prova per i suoi genitori e del rammarico nello scoprirsi molto più simile di quanto lei voglia a sua madre Clarinda.
Una storia intrigante e appassionante che però, avrei preferito fosse stata più approfondita, soprattutto nella parte riguardante l’infanzia di  Damiana e Tomás.
Unica pecca lo stile, quasi telegrafico dell’autrice, nel descrivere le sensazioni e i sentimenti provati dalla protagonista. 
Lo stesso vale per le scene di sesso, che risultano quindi essere asettiche, senza pathos, soltanto una fredda sequenza di atti che non riescono a trasmettere il calore delle parole usate, proprio perché troppo descrittive e sequenziali, costruite ad arte ma non sentite veramente.
Un romanzo che merita forse, di essere più approfondito in alcune sue parti ma che è comunque stata una lettura piacevole e mai volgare!

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