29 maggio 2020

BLOODY SKY - BIANCA FERRARI - INDEPENDENTLY PUBLISHED


Bentornati  lettori, Bianca Ferrari è tornata per raccontarci la parte conclusiva della storia di Skylar e Alexander. Questa volta salutare i due protagonisti è davvero difficile. Lo facciamo con il cuore pieno di tutte le emozioni che ci hanno regalato.

IL ROMANZO


Titolo: Bloody Sky
Autore/Autrice: Bianca Ferrari
Serie: Flames Series - Vol. 2
Editore: Independently Published
Data di uscita: 25 Marzo 2020
Genere: Contemporary Romance
Pagine:  430
Prezzo cartaceo: 13,99€
Prezzo ebook: 2,99€


Siamo un miracolo, l’occasione perduta che si è ripresentata. 

Da tre anni Alexander e Skylar non sanno niente l’uno dell’altra. Eppure, nessuno dei due è riuscito a scordare l’amore travolgente che li ha visti perdere i propri confini sulla sabbia rovente dell’Iraq. Mentre Skylar presta servizio per missioni umanitarie in giro per il mondo, Alexander vive rinchiuso in una topaia a Seattle e porta sulle spalle il peso del proprio sacrificio, sempre più convinto di aver fatto la scelta giusta. Bastano un evento drammatico, il trillo di un telefono e il contatto con un amico di vecchia data per sconvolgere tutto il suo mondo. E così Alexander si trova catapultato in Africa, con una missione da compiere e un destino beffardo da sconfiggere. La vita offre a Skylar e Alexander l’occasione di riavvicinarsi, una seconda chance per difendere il loro amore dalle peggiori avversità. Ma è possibile dimenticare il passato, perdonare le menzogne e superare traumi che spezzano dentro e fuori?

RECENSIONE

Non è facile lasciare andare alcuni personaggi. Restano con noi per giorni, a volte ci impediscono di leggere una nuova storia, altre volte semplicemente abbiamo bisogno di tempo per assimilare quello che è successo nelle loro vite, come sono cambiati, cresciuti, maturati. Skylar e Alexander sono stati costruiti in modo perfetto, sono reali, vivono tra le pagine, respirano parole, creano ombre, emanano luce. 
Burning Sand, il primo volume della Flames Series di cui trovate la mia recensione qui, si è concluso magistralmente lasciando in sospeso tante domande. In Bloody Sky, dopo un salto temporale di tre anni, ritroviamo Skylar e Alexander e scopriamo come hanno vissuto, come hanno reagito e dove hanno trovato la forza per andare avanti. 
Sono sempre loro, testardi, orgogliosi e fedeli alla loro natura, ma sono anche profondamente diversi. L’Iraq li ha cambiati, la guerra sembra essersi presa i loro sogni e il loro futuro insieme ma non la coerenza ai valori che hanno sempre portato avanti: l’altruismo, l’amore, il dovere. 
È proprio per altruismo che Alexander ha deciso di scomparire dalla vita dei suoi cari, cambiare identità, diventare invisibile, un nulla che si perde tra incubi, ricordi dolorosi e nessuna speranza nel futuro. Ed è sempre per altruismo che Skylar, dopo un lungo periodo di isolamento e depressione, ritorna a fare il medico con un’organizzazione umanitaria. È il suo lavoro a darle la spinta per uscire dalla disperazione che l’aveva travolta: aiutando le persone più sfortunate sente di avere un motivo per continuare a vivere. 
Non ha dimenticato Alexander e non ha mai smesso di amarlo. Quello che prova è quel tipo di sentimento che sopravvive alla morte e alla crudeltà umana. È un amore che si alimenta da solo e in modo continuo cresce e si rafforza. 
Dall’altra parte del mondo, Alexander invece paga le conseguenze delle sue scelte. È scomparso sacrificando la sua vita per dare a Skylar la possibilità di essere felice. Può sembrare un atteggiamento contradditorio rispetto al suo carattere forte, in realtà le sue riflessioni sono lineari, logiche e coerenti rispetto a quello che prova in un momento delicato della vita in cui le sue certezze, la sua identità, la sua sicurezza, vengono irrimediabilmente compromesse. Alexander vive un dramma che lo rende fragile, condizione umana che prima o poi capita a tutti, anche alle persone coraggiose, solide e determinate. Pensa di non valere più nulla, si sente un mostro ed è assolutamente convinto delle decisioni che ha preso ma che, inevitabilmente, hanno cambiato la vita delle persone che ama. Non è contradditorio, è arrabbiato ma anche spaventosamente lucido. Non va avanti, è bloccato nei ricordi, vegeta tra farmaci e bottiglie di alcolici e non è mai riuscito a dimenticare Skylar. 
Gli mancava tutto della sua vita precedente: far parte di qualcosa di più grande, avere uno scopo, una famiglia, dei fratelli acquisiti. Eppure, al di sopra di ognuna di quelle cose fondamentali, c’era lei. Il modo in cui si era sentito al suo fianco, i progetti ancora embrionali, eppure tanto reali, sentirsi al sicuro tra le sue braccia esili.
Alexander deve ancora imparare a perdonarsi, accettarsi e soprattutto accettare che la vita è imprevedibile e spesso rade al suolo piani e progetti. Ed ecco che una telefonata annuncia l’imprevisto tragico che non aveva considerato. Serve tutta la sua rabbia e il suo coraggio per salvare Sky da un triste destino ma è indispensabile che anche lui affronti i suoi mostri, che scenda a compromessi con la sua coscienza, che chieda perdono e che accetti il giudizio che potrebbe allontanarlo da Sky per sempre. È indispensabile che accetti la verità più importante: 
Una vita senza che Skylar respirasse da qualche parte nel mondo non era una vita degna di essere vissuta.
Questo secondo libro mi ha scosso molto più del primo, per motivi diversi. È crudo, angosciante, la scrittura cambia spesso, si adegua alle scene e ai personaggi: un attimo prima è nostalgica e struggente e subito dopo diventa agghiacciante, claustrofobica, crudele, serrata, diretta. 
Bianca Ferrari con coraggio descrive tutto, dettagliatamente e senza giri di parole. 
Poteva essere meno crudele? Si, poteva. Ma perché avrebbe dovuto? Per risparmiarci il dolore di leggere scene disumane quando sappiamo perfettamente che si tratta di situazioni vissute realmente sulla pelle di tantissime donne? Forse pensiamo che non leggere di violenza faccia magicamente sparire la crudeltà dell’essere umano? 
Bianca Ferrari, a mio parere, ha scelto di scuoterci, toccarci nelle coscienze, farci vedere cosa accade nel mondo. Ha deciso volontariamente di coinvolgerci, scioccarci, farci del male, mostrarci quello che spesso decidiamo consapevolmente d’ignorare. Il suo talento ci rende testimoni di ogni singola scena del libro: siamo lì, guardiamo impotenti, stringiamo gli occhi, i pugni, le labbra tra i denti, e nonostante tutto torniamo a guardare, perché lei riesce a non farci dimenticare nemmeno per un secondo la vera natura di Skylar e Alexander. 
Due come loro non possono arrendersi, due come sono fatti per lottare, due come loro meritano quella felicità che a tratti sembra davvero lontana. Eppure c’è, esiste, è solo nascosta nel buio, è nel tocco di mani familiari che evocano ricordi ma non hanno un volto. 
La loro felicità è nel perdono, nella speranza nel futuro, nella fiducia da ricostruire giorno dopo giorno, nella scelta di amare ad ogni costo e sopra ogni cosa, nella consapevolezza che per crescere, a volte, è necessario sbagliare. 
Ed è così che tra un po' di tempo Lex e Sky mi torneranno in mente, intenti a scontrarsi, osservarsi, capirsi, arrendersi, fare pace; impegnati ad annegare qualche frammento di buio del passato nell'intensa luce che è intorno a loro, che nasce dentro di loro e adesso è anche un po' dentro di me. 

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