07 luglio 2020

COME DUE GOCCE NELL'ARCOBALENO - AMBER SMITH - MONDADORI


Buongiorno lettori, abbiamo il piacere di partecipare al Review Party di “Come due gocce nell’arcobaleno” di Amber Smith, in uscita oggi per Mondadori. In questo libro la delicatezza dello stile dell’autrice incontra la fragilità di due giovani protagonisti che diventeranno "grandi" davanti ai nostri occhi.

IL ROMANZO


Titolo:Come due gocce nell'arcobaleno
Autore/Autrice: Amber Smith
Editore: Mondadori
Data di uscita: 07 Luglio 2020
Genere: Narrativa Contemporanea
Pagine:  300
Prezzo cartaceo: 17,00€
Prezzo ebook: 8,99€


Chris e Maia si incontrano una prima volta dopo un quasi incidente (il che non si può certo definire un buon inizio) e anche la seconda non è proprio un granché. Ma abitando per tutta l'estate uno accanto all'altra, quasi inevitabilmente finiscono per frequentarsi e, giorno dopo giorno, imparano a conoscersi, diventando via via più intimi. Eppure non riescono a dirsi davvero tutto. Le loro storie, infatti, sono di quelle difficili da raccontare. Chris è stanco di sentirsi sbagliato perché gli altri non riescono a incasellarlo. Ha solo voglia di affermare una volta per tutte la propria identità e di non sentirsi più un estraneo nel suo corpo, per rendere finalmente la sua vita più simile non a come vuole apparire ma a come desidera essere. Dal canto suo, Maia sta ancora cercando di superare il dolore per la perdita della sorella e sembra incapace di trovare il suo posto in un mondo in cui lei non c'è più. Innamorarsi, insomma, è l'ultimo dei loro pensieri. Ma come possono ignorare l'euforia che sentono nel petto quando sono vicini? E poi, sarebbe davvero così terribile lasciarsi andare? In fondo, l'amore, a differenza delle persone, non giudica mai. L'amore non fa distinzione di sesso, colore o età. Perché prima di tutto è l'incontro di due anime che, riconoscendosi, iniziano a danzare insieme. Qualcosa che, come nient'altro al mondo, può farti toccare il cielo con un dito.

RECENSIONE
Vivere o morire. Credevo che fosse così semplice, niente più di una scelta, in realtà. Vivere in modo autentico o morire avendo finto. Pensavo di aver deciso per la prima opzione e di aver finalmente iniziato la mia vita. Eppure ignoravo che non è una scelta che si presenta una sola volta, ma di continuo. Perché la vita non aspetta che diventiamo perfetti, o migliori, o che non proviamo dolore prima di presentarci ciò che ci riserva. Bisogna scegliere ogni minuto, ogni giorno.
In questa citazione ho ritrovato l'essenza di questo libro. Sono parole forti che pronuncia Chris, uno dei protagonisti del romanzo, in un momento di riflessione estremamente toccante. 
Ritrovarsi a dover scegliere tra vivere restando fedeli a se stessi o morire fingendo di essere qualcun altro, non è una situazione così rara o inusuale. Spesso ci ritroviamo ingarbugliati in spiacevoli episodi in cui manca addirittura la possibilità di una scelta perché qualcuno lo ha già fatto per noi. Altre volte scegliamo la strada più semplice, forse per mancanza di coraggio oppure per il bisogno di trovare un po' di pace. 
Peccato però che abbiamo una sola vita e il dettaglio ci sfugge spesso. Mi batto da sempre per difendere il diritto alla "diversità", per sensibilizzare al rispetto e all'accettazione dell'unica verità possibile: siamo unici e speciali nelle nostre differenze. La parola "diversità" dovrebbe essere sempre usata con cautela perché la sua stessa esistenza indica che esiste anche una "normalità", i cui canoni sono stabiliti da altri e a cui non mi consegno. 
In questo libro Chris diventa il portavoce di queste considerazioni. Lui sa cosa vuol dire essere etichettato come "diverso", subire le umiliazioni e gli sguardi di disapprovazione di chi gli sta intorno, ma ha la certezza, nonostante la giovane età, di sapere chi è, e cosa vuole. 
Dopo una drammatica esperienza decide di trascorrere l'estate a Carson, in North Carolina, a casa della giovanile e complice zia Isobel. Lì conosce Maia, una coetanea che sta cercando di affrontare la morte di Mallory, sua sorella maggiore, “perfetta” in tutto, stimata da tutti, inimitabile e così diversa da lei. Per dare un senso alla sua esistenza e colmare un vuoto, Maia smette quasi di vivere la sua vita e cerca  di vedere la realtà con gli occhi della sorella: è il suo modo personale per elaborare il lutto, sentirla più vicina.  
Ho provato tanta tenerezza per questo personaggio che prova sulla pelle cosa vuol dire essere trascurata, perdere le attenzioni basilari dei suoi genitori fagocitati dal dolore per la morte della figlia maggiore, totalmente incapaci di comprendere che hanno anche un’altra figlia che ha estremo bisogno di loro.
Guardai l’orologio in legno sulla mensola. Era uno di quelli meccanici, d’epoca, che bisogna caricare una volta la settimana, onere di cui mi occupavo io da una vita. Chissà cosa sarebbe accaduto se avessi semplicemente smesso, se mia madre e mio padre lo avrebbero notato o avrebbero lasciato che il tempo si fermasse per sempre.
L'incontro tra Chris e Maia sembra casuale ma in realtà le vite di questi ragazzi sono legate da dettagli che l’autrice inserisce nel racconto per costruire una trama senza pecche. Sono forti e vividi i sentimenti che provano: l'emozione per un amore che nasce, la paura di non essere accettati o capiti, l'insicurezza tipica di un'età delicata che spinge a mentire, nascondersi, non aprirsi del tutto. 
Forse ogni segreto necessita di essere rivelato secondo le proprie condizioni.
Da ogni pagina di questo libro nascono riflessioni  che toccano tematiche importanti: la fiducia in sé stessi e negli amici, il conflitto con i genitori, la morte di una persona cara, la sessualità e l’omosessualità. Mi è piaciuto moltissimo lo stile di scrittura dell'autrice, la costruzione dei protagonisti, il loro rapportarsi con le persone a loro più vicine e con una società che spesso decide il valore di un essere umano in base al colore della pelle, alla sessualità, alla religione. 
Comprendo che non tutti i lieto fine sono come li avevamo immaginati e, anche se avrei preferito un finale diverso, apprezzo la coerenza dell’autrice che si è concentrata sulle singole personalità dei protagonisti e sui loro complessi percorsi personali, assicurando ad ognuno il finale che meritava. 
Consiglio questo libro perché tratta argomenti importanti che riguardano tutti noi e il nostro bisogno di giudicare quello che non rientra nel nostro personale concetto di “normalità”: è dai nostri giudizi e pregiudizi che spesso dipende l’infelicità degli altri. Spero con tutto il cuore che i tanti Chis e Maia del mondo trovino la felicità e la fiducia in loro stessi e che possano sempre essere trattati con la delicatezza, il rispetto e l'amore che ogni essere vivente merita nella vita.

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