07 luglio 2020

IL LIBRO DELLE MERAVIGLIE E ALTRE FANTASMAGORIE - LORD DUNSANY - MONDADORI


Bentornati amici lettori, per concludere la giornata in bellezza ho riservato per ultima la recensione de "Il libro delle meraviglie e altre fantasmagorie" di Lord Dunsany, uscito lo scorse 30 Giugno grazie a Mondadori, per la collana Draghi, in un nuova e meravigliosa edizione. 
Siete curiosi? Scopriamolo insieme! 

IL ROMANZO


Titolo: Il libro delle meraviglie e altre fantasmagorie
Autore/Autrice: Lord Dunsany
Collana: Oscar draghi
Editore: Mondadori
Data di uscita: 30 Giugno 2020
Genere: Letteratura e narrativa fantasy
Pagine:  648
Prezzo cartaceo: 25,00€
Prezzo ebook: 11,99€
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Due romanzi (La Figlia del Re degli Elfi e La maledizione del veggente) e due raccolte di racconti (Il Libro delle Meraviglie e Demoni, uomini e dèi), arricchiti da eleganti illustrazioni: questo volume permette di riscoprire un autore fantastico poco noto ma di grande suggestione, che lo stesso Lovecraft descrisse come «insuperabile nella magia di una prosa cristallina e musicale e nella creazione di mondi sgargianti e fantastici di iridescenti visioni esotiche».

RECENSIONE "dÈi"

Il libro delle meraviglie e altre fantasmagorie è composto da de romanzi (La figlia del Re degli Elfi e La maledizione della veggente), e da due raccolte di racconti (Il libro delle meraviglie e Demoni, uomini e dèi), noi di In punta di Carta ci occuperemo nello specifico del racconto dèi.
Prima però, conosciamo l'autore:

Edward John Moreton Drax Plunkett, XVIII barone Dunsany (Londra, 24 luglio 1878 – Dublino, 25 ottobre 1957), è stato uno scrittore e drammaturgo irlandese, famoso per le sue opere fantastiche pubblicate col nome di Lord Dunsany.
Ottenne la fama con i suoi racconti brevi, i suoi romanzi, le sue opere teatrali e le sue poesie. I suoi più importanti racconti brevi furono pubblicati in antologie tra il 1905 e il 1919: la prima di queste raccolte, The Gods of Pegāna, fu la prima e unica che pubblicò su pagamento.
La particolarità delle sue opere sta nell'ambientazione, un mondo immaginario con una propria storia, una propria geografia e i propri dei: questa particolarità, insieme a numerose altre peculiarità stilistiche e compositive di Dunsany, influenzerà profondamente l'opera di H. P. Lovecraft.
Citarvi tutti i suoi scritti sarebbe impossibile, infatti conta circa 31 antologie di racconti brevi, 14 romanzi, 9 opere teatrali, 8 titoli dedicati alla poesia, 8 saggi e 3 opere autobiografiche. 
Poliedrico, versatile e dedito alla scrittura è considerato uno dei padri fondatori del genere fantasy, sicuramente uno scrittore difficile da imitare. 
Il suo è un mondo immaginario, fatto di visioni quasi mistiche, che mischiano il paganesimo con uno stile narrativo moderno e rivoluzionario. 

Della raccolta Demoni, uomini e dèi, pubblicata nel 1972 e divisa in quattro sezioni, "Dèi" è considerato come il racconto per eccellenza, il fiore all'occhiello degli scritti di Dunsany. 
In Dèi assistiamo alla creazione degli dei per mano di mana-yood-sushai, e alla formazione dei mondi e di conseguenza degli esseri viventi per opera degli dei, che mentre il loro creatore riposa e senza disturbare la quiete di Pegana, si dilettano e di divertono a creare meraviglie per l'universo. 
In Dèi, così come in altre sue opere, componente principale è il sogno, simbolo di produttività e creatività. 
È infatti durante il sonno che l'uomo, diviene più produttivo, immaginando mondi fantastici e onirici ricchi di meraviglie, proprio come gli dei, che approfittando del sonno ristoratore di mana-yood-sushai, si adoperano e si sostituiscono al grande creatore. 
Un creatore dormiente che al risveglio, darà vita a nuovi dei e a nuovi mondi, distruggendo quello che egli stesso ha fatto. 
«Abbiamo fatto mondi e astri, uno per cercare, l'altro per sorvegliare, facciamone uno per meravigliare...». E fecero la terra per meravigliare dio levò la mano secondo il suo segno. E la terra fu. 
Un circolo vizioso che ricorda per certi versi le gesta dell'uomo, che crea bellezza per poi distruggerla con le sue stesse mani, che non rispetta la natura e che dimentica di essere grato per ciò che possiede. 
Dunsany paragona infatti i capricci degli dei, gelosi gli uni degli altri, competitivi e ambiziosi proprio all'essere umano, essere inferiore destinato all'ignoranza e al fallimento, proprio per questa sua voglia di superiorità e imbattibilità. 

Un racconto sicuramente di non facile comprensione proprio per lo stile frivolo e onirico dell'autore, ma comunque scorrevole, che incanta il lettore e che regala un meraviglioso viaggio all'interno dell'estro e del genio di un autore che ha segnato per sempre la storia della letteratura con le sue opere fantastiche e fantasiose! 
Per scoprirne di più, continua a seguire il Review Party. 


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