25 settembre 2020

DORMIRE IN UN MARE DI STELLE - CHRISTOPHER PAOLINI - RIZZOLI


Buon pomeriggio amici lettori, se ci avete seguiti in questi giorni, saprete sicuramente che oggi tocca a noi parlarvi dell'attesissimo romanzo "Dormire in un mare di stelle" di Christopher Paolini, uscito lo scorso 22 Settembre grazie a Rizzoli, che ringraziamo per la copia digitale. 
E lo facciamo innanzitutto partendo dalle citazioni più belle del romanzo per finire con la recensione di questo straordinario e visionario romanzo. 

IL ROMANZO


Titolo: Dormire in una mare di stelle
Autore/Autrice: Christopher Paolini
Serie: Dormire in un mare di stelle #1
Collana: Narrativa straniera
Editore: Rizzoli
Data di uscita: 22 Settembre 2020
Genere: Fantascienza/Fantasy
Pagine:  672
Prezzo cartaceo: 19,00€
Prezzo ebook: 9,99€
Link di acquisto: Amazon

È l'ultima missione nello spazio per la scienziata Kira Navárez. Semplici rilievi di routine su un pianeta non ancora colonizzato. Ma il giorno della partenza accade qualcosa di inatteso. Qualcosa di terribile. Spinta dalla curiosità, Kira si imbatte in un reperto alieno. Il terrore la invade quando il pulviscolo intorno a lei comincia a muoversi. Una guerra tra le stelle è alle porte, e Kira è trascinata nelle profondità dfella galassia in un'odissea di scoperte e trasformazioni. Lei ha dalla sua compagni formidabili e un coraggio immenso. Ma soltanto fidandosi davvero di se stessa potrà combattere per i propri simili e affrontare il suo prodigioso destino.

le citazioni più belle del romanzo

Ci siamo... vi dico già da subito che trovare delle citazioni semplici e di impatto per questa tappa, non è stata impresa da poco, ma il perché lo scoprirete più avanti nella recensione. 
Ho selezionato per voi, le più belle ma soprattutto le più semplici, prive di tecnicismi e paroloni, spero però di essere riuscita nell'intento, perché vi assicuro che ne vale davvero la pena... Ma di questo parleremo dopo, intanto lasciatevi incuriosire da queste piccole perle! 
I quattro mesi su Adra li avevano trasformati in una famiglia. Una famiglia bizzarra, grottesca, ma alla quale lei si era comunque affezionata. L’addio sarebbe stato doloroso, e più si avvicinava quel momento, più si rendeva conto di quanto avrebbe sofferto.
«Kira Navárez… una volta mi hai chiesto che cosa vedevo nelle stelle. Ti dissi che vedevo delle domande. Ora vedo te. Vedo noi.»
Per sette anni aveva viaggiato in lungo e in largo nello spazio. Ma adesso era stanca di essere sola e di saltare da un’astronave all’altra. Era pronta per una nuova sfida che le permettesse di trovare un equilibrio fra ciò che conosceva e ciò che era alieno, tra il senso di sicurezza e la tensione verso l’ignoto. E lì su Adrasteia, con Alan, forse lo avrebbe trovato.
...se scavava nei più profondi recessi della sua mente percepiva ancora qualcosa annidato dentro di sé, una presenza orribile, soffocante, come argilla bagnata premuta nel naso e nella bocca…
Sapere che l’organismo aveva un nome (uno che non gli aveva dato lei) le cambiò la prospettiva nei suoi riguardi. Invece di pensarlo come un intruso, un parassita potenzialmente letale, adesso lo vedeva più come… un compagno. Era un cambiamento profondo. Un cambiamento che non aveva progettato né previsto. Perché, come soltanto adesso si rendeva conto, i nomi cambiavano e definivano tutte le cose, comprese le relazioni. Era un po’ come dare il nome a un animale da compagnia: una volta fatto, dovevi tenerlo con te, quali che fossero state le tue intenzioni. La Lama Morbida…
La curiosità li aveva spinti entrambi tra le stelle, ma nel soddisfare quella curiosità bisognava assumersi certe responsabilità. Questo valeva più per lei che per lui: la xenobiologia era una professione molto più rischiosa della geologia. A ogni modo, restava il fatto che coloro che si avventuravano nell’ignoto avevano l’onere di proteggere chi restava a casa, chi viveva nella sicurezza dei confini familiari.
Sono la scintilla al centro del vuoto. Sono l’urlo sinistro che squarcia la notte. Sono il tuo incubo escatologico. Sono l’uno e il verbo e la pienezza della luce.
«Che il tuo cammino ti conduca sempre alla conoscenza, Prigioniera.» «E la conoscenza alla libertà.»
RECENSIONE

E adesso veniamo a noi...
Come sempre prima di tutto, conosciamo l'autore:

L'immensa passione di Christopher Paolini per la letteratura fantasy e la fantascienza lo ha ispirato a scrivere il suo romanzo di esordio, "Eragon", all'età di quindici anni. A diciannove è arrivato in vetta alle classifiche dei best-seller del New York Times. Christopher vive nel Montana, i cui paesaggi mozzafiato gli hanno ispirato le visioni di Alagaësia. Ora è al lavoro sulla stesura dell'ultimo volume della Trilogia dell'eredità. 


Parto subito mettendo le mani avanti... Mea culpa... Non ho mai letto nulla di Christopher Paolini ma ne ho sempre sentito parlare benissimo, soprattutto di Eragon. 
Ora, so benissimo che anche se con molti elementi fantasy, questo è un genere diverso rispetto ai suoi soliti romanzi, e sono consapevole del fatto che qui, Paolini si sia voluto rivolgere ad un pubblico più adulto, e che quindi ogni paragone sarebbe superfluo, ma io metto ugualmente le mani... Non sia mai che mi ritrovi orde di fans scatenate che gridano al sacrilegio! 

Ok non vi allarmate, perché il romanzo mi è piaciuto, e anche tanto, ma devo dire di essere arrivata a questa consapevolezza gradualmente, e solo quando mi sono accorta di voler a tutti i costi sapere come Kira sarebbe uscita da quell'inferno. 
Ma andiamo per gradi, tralasciando la trama, che è inutile riproporvi visto che essendo una serie di più non posso dirvi, ho trovato il romanzo abbastanza lento nella prima parte, ed in verità ho fatto molta fatica ad entrare nel romanzo. 
A parte l'iniziale storia d'amore, (tranquilli, per lo più è solo accennata) ho trovato tutto un po' troppo carico di parole tecniche e vuoto nei sentimenti, ma... Mi sono ampiamente ricreduta nella seconda parte, quando tutti quei vocaboli astrusi e sconosciuti hanno iniziato a suonare familiari e più comprensibili. 
Ecco, diciamo che per entrare in sintonia con la storia e i personaggi ci è voluto un po', e di conseguenza trovare delle citazioni semplici e che non svelassero troppo si è rivelato un lavoro complicato. 
Tornando al romanzo però, devo dire che dopo l'iniziale smarrimento, tutto è filato liscio come l'olio, anzi di più, perché non sono più riuscita a staccarmi dal kindle. 
Paolini ha scritto una storia che è diventata ai miei occhi di colpo intrigante e super affascinante, piena di colpi di scena e battaglie al cardiopalma, tutto diventa un susseguirsi di eventi che capovolgono e riscrivono la storia, tutto si fa più frenetico ma allo stesso calmo. 
Non saprei spiegarvi in quale esatto punto della storia è avvenuta la svolta, ma me ne sono completamente e irrimediabilmente innamorata... E poi volgiamo parlare di Gregorovich? Come non amarlo con quel suo lessico, diciamo d'altri tempi? 
Non sapete chi sia? Beh, se proprio volete conoscerlo non vi resta che lasciarvi avvolgere dalla bellezza e dal torpore del mare di stelle, lassù nella galassia, per il resto tranquille, a ridestarvi ci penserà lui, quell'impiccione di Gregorovich! 
Noi ci diamo appuntamento sempre qui, in attesa del secondo volume, sempre in un mare di stelle.


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