Bentornati Readers, oggi giornata all'insegna dei sentimenti, proseguiamo dunque con il nuovo romanzo di Fioly Bocca, "Quando la montagna era nostra", in uscita domani per Garzanti, che ringraziamo per la copia digitale.
IL ROMANZO
Titolo: Quando la montagna era nostra
Autore/Autrice: Fioly Bocca
Editore: Garzanti
Data di uscita: 29 Settembre 2020
Genere: Narrativa Contemporanea
Pagine: 288
Prezzo cartaceo: 16,90€
Prezzo ebook: 9,99€
Link di acquisto: Amazon
Lena conosce ogni cima, ogni sentiero, il punto esatto in cui il fitto del bosco dirada per diventare dorso pietroso o alpeggio. Conosce a memoria ogni anfratto di quel paese e delle montagne che lo circondano. Perché lì è dove si sente a casa. Lì è dove è cresciuta, con una madre che le è sempre sembrata distante e un padre che, invece, le ha dato tutto l’affetto di cui aveva bisogno. Lì è dove, negli anni, ha accumulato tutti i suoi ricordi, sia quelli che sono una carezza lieve sul cuore sia quelli che pesano come un macigno. Proprio lei che ha messo in pausa la sua vita in una solitudine sempre uguale, avverte ora uno smottamento, come una piccola frana che fa sentire la sua eco fino a valle. Perché Corrado è tornato. Corrado che, molti anni prima, è andato via senza dire addio. L’uomo con cui Lena ha condiviso l’amore per le montagne come con nessun altro. Erano solo due ragazzi, ma il legame che li univa era profondo, saggio e maturo. È da tanto tempo che non si vedono, ma si sa che questo al cuore non interessa. E quando Corrado vorrebbe spiegare le ragioni della sua scelta, Lena non sa se ha la forza di sostenere il peso di quegli eventi taciuti. Per lei, ormai, sono porte chiuse, o così si è sempre detta. Ora che sua madre sta perdendo i suoi ricordi, lei non sa se vuole ridare una voce ai propri. Possono fare male. Oppure possono essere come un vento che, mentre si è in quota, spazza via le nuvole e finalmente riporta il sole.
Fioly Bocca ha una penna delicata che dipinge con maestria ogni angolo nascosto dell’anima. Un’autrice bestseller capace di condurre i suoi lettori per mano tra le montagne che ama e tra le emozioni della sua protagonista. Una storia di coraggio, di amore e di legami familiari.
il ruolo del tempo nelle relazioni
Eppure è acqua che non passa, il tempo. È un fiume che dà l’illusione di scorrere ma che invece ristagna, in un modo che sfugge alla percezione. Certe acque impregnano il presente e, in qualche modo, lo plasmano.
Il tempo, qualcosa di immateriale ed etereo, che nonostante tutto ci plasma e ci trasforma, qualcosa che può sfuggirci di mano, cancellando o imprimendo nella mente ricordi e attimi di felicità.
In questo romanzo il tempo è l'elemento principale che accompagna la vita di due delle protagoniste della storia: da un lato la madre Dina, e dall'altra Lena la figlia.
Per Dina, il tempo è qualcosa di sfuggente, nella sua mente qualcosa inizia a perdersi, a dissolversi, e il tempo diventa essenziale, qualcosa da rincorrere, da salvaguardare.
La malattia la sta consumando pian piano, un giorno è lucida e presente, un altro invece torna bambina, un altro ancora stenta a riconoscere il marito e la sua stessa figlia.
Ha paura Dina, paura di perdere "nel tempo" i ricordi della sua vita, ed è in quegli attimi di lucidità che li fissa su carta attraverso dei disegni... non è mai stata brava a scrivere, in quello eccelle Lena, sua figlia, con cui è cosciente di essere stata fredda, distante, non di certo quella che si può definire una madre affettuosa.
Per Lena invece il tempo è quasi divenuto un alleato, uno strumento per chiudere in un angolo tutto il dolore accumulato da quando sua madre la giudicava inadeguata, ma soprattutto da quando Corrado l'ha abbandonata.
Sono passati anni ormai, e adesso che è tornata a Obra di Vallarsa, tra quelle montagne a lei così familiari, il tempo sembra non essere mai passato e i ricordi tornano prepotenti; rivede tutto nella sua mente, le lunghe passeggiate con Corrado, i baci, le carezze, e quella maledetta sera... quella che ha cambiato tutto, persino lei!
«Le cose che sono successe sono successe. Non fanno male, se non glielo permetti. Ma per renderle innocue bisogna capirle.»
A volte però il tempo serve, per capire, per guarire, per rimarginare i bordi di quelle ferite che hanno sanguinato troppo a lungo, e per perdonarsi... perdonare se stessi e gli altri per il dolore arrecato e per quello subito.
Ecco, in questo romanzo Fioly Bocca ci ha dato due visioni distanti eppure complementari del tempo, due rappresentazioni di come quest'ultimo contribuisca a modificare le relazioni che viviamo con chi circonda.
C'è chi ha la possibilità di sfruttarlo quel tempo, perché ha ancora memoria e facoltà di cambiare ciò che è stato accettando finalmente il passato, c'è chi invece questa opportunità la vede svanire, e che solo arrivati a quel punto si rende conto di quanto tempo ha perso relegando la sua esistenza dietro a ruoli stabiliti, la moglie rispettabile, la madre severa, la donna ineccepibile.
La conclusione? Non sprecate nemmeno un attimo del vostro tempo in rimpianti ma vivete la vostra vita al massimo, ridete, piangete, amate, perdonate ma vivete, perché abbiamo un solo tempo, qui e adesso, indietro non si torna!
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