Buon pomeriggio amici lettori, oggi parliamo di uno dei miti della lettutura inglese, Oscar Wilde, che Mondadori ha riproposto in una magnifica raccolta per la collana Oscar Draghi.
E quale nome nome migliore de "Il ritratto di Oscar Wilde"?
IL ROMANZO
Titolo: Il ritratto di Oscar Wilde
Autore/Autrice: Oscar Wilde
Collana: Oscar Draghi
Editore: Mondadori
Data di uscita: 13 Aprile 2021
Genere: Antologie/Classici
Pagine: 696
Prezzo cartaceo: 28,00€
Prezzo ebook: -
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Dal romanzo, con la storia di culto del "Ritratto di Dorian Gray", al teatro, con commedie brillanti come "L'importanza di chiamarsi Ernesto", fino alla favola e alla poesia: Oscar Wilde ha lasciato il suo segno – il segno del genio – in ogni genere della letteratura. Questo ricco volume raccoglie i suoi testi più amati, restituendo l'immagine a tutto tondo di un grande artista e un grande uomo.
RECENSIONE
Il ritratto di Oscar Wilde è una raccolta che contiene circa 16 lavori dell'autore, tra racconti, fiabe, poemetti e romanzi, tradotti da diverse personalità e accompagnati dalle splendide illustrazioni Malleus.
Io ho scelto di parlarvi della fiaba "L'usignolo e la rosa" e del romanzo, forse tra i più famosi, "Il ritratto di Dorian Gray".
Tutta la produzione di Oscar Wilde è pregna della feroce e ostinata critica dell'autore verso la società vittoriana e verso la loro dubbia moralità.
Nemmeno le fiabe ne sono immuni, e ne L'usignolo e la rosa, Wilde la romanza, raccontando di un giovane studente disperato d'amore per una splendida ragazza, che come prova d'amore gli ha chiesto una rosa rossa in dono.
Rosa di cui il suo giardino è sprovvisto, e piangendo e dannandosi per l'amore destinato a perdere, lo studente attira l'attenzione di un usignolo, che commosso, decide di sacrificare la sua vita per realizzare il sogno d'amore del ragazzo. Il suo canto e il suo sangue infatti, serviranno a danno colore a quell'unica rosa, che raccolta, il ragazzo porterà in dono alla sua amata.
Peccato che nel frattempo, un altro pretendente si sia presentato alla donna con un dono ben più prezioso di una rosa....
Riuscite ad immaginare come finisce?
Beh, partiamo dal presupposto che normalmente tutte le fiabe hanno un lieto fine, giusto no? Oscar Wilde è sempre stato un rivoluzionario, un uomo controtendenza, e lo ha dimostrato anche qui, donando al testo un finale amaro, volto a dimostrare la decadenza dei sentimenti in favore dei beni beni materiali e dell'effimera bellezza.
Ma era davvero amore? È questo quello che si chiede terminando la fiaba, e perché l'usignolo ha scelto di sacrificarsi? In molti ravvisano in quest'ultimo la personificazione dell'amore, messo da parte e lasciato morire, cosicchè gli essere umani possano godere della bellezza, dimostrandosi ancora una volta indegni di un amore vero e puro.
Veniamo adesso a Il ritratto di Doran Gray.
L'opera è considerata da molti critici e studiosi un vero e proprio manifesto nel movimento letterario detto estetismo. Tema centrale del romanzo è il profondo desiderio di ottenere e mantenere la giovinezza eterna, a rimarcare ancora una volta il tema generale del conflitto tra piacere estetico-edonistico e moralità, tanto caro a Wilde.
Eviterò di raccontarvi la trama, perché credo sia superfluo soffermarsi su una storia ampiamente conosciuta, ma cercherò qui di raccontarvi alcuni retroscena avvenuti dopo la pubblicazione dell'opera.
Nella sua prima edizione, complici le allusioni omosessuali e alcuni contenuti scabrosi alcune parti del romanzo vennero censurate. La seconda edizione del romanzo del 1981, epurata e riscritta, con l'aggiunta di molti altri capitoli, non riuscì però a risparmiare Wilde, che fu sottoposto a processo proprio per la spregiudicatezza del testo, definito erotico, e del suo contenuto omosessuale.
Resta il fatto che proprio Il ritratto di Dorian Gray, così chiacchierato e discusso, è una delle opere di Oscar Wilde più rappresentate, a teatro, al cinema e in TV.
Molti infatti negli anni, si sono cimentati nella trasposizione o rivisitazione del romanzo, regalando a questo personaggio l'immortalità che tanto bramava.
La più famosa trasposizione cinematografica è senza dubbio quella del regista inglese Oliver Park, che tra l'altro ha realizzato sempre per il cinema, altre opere dell'autore, Un marito ideale (1999) e L'importanza di chiamarsi Ernest (2002).
Il film, uscito nelle sale italiane nel Novembre del 2009, con il titolo "Dorian Gray" è liberamente ispirato al romanzo, e come tale, il registra ha usato alcune piccole licenze, per renderlo ancora più accattivante e proponibile cinematograficamente.
Con un cast d'eccezione tra cui spicca un giovanissimo Ben Barnes reduce dalle fatiche di Shadow and Bone, panni di Dorian Gray, e un grande Colin Firth, magistrale nel ruolo di Lord Henry Wotton, è sicuramente un film da guardare.
Vi voglio lasciare proprio così, con il trailer del film, chissà che non stuzzichi la vostra curiosità!
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