Buongiorno Readers, dopo una meritata pausa estiva torniamo in pista con una dilogia che è uno splendido viaggio nel mondo orientale e nella magia.
Sto parlando di Spin the dawn di Elizabeth Lim, primo volume della serie Il sangue delle stelle, edita Mondadori per collana Oscar Fantastica e in libreria e su tutti gli store digitali dal 31 Agosto.
Oggi vi parliamo delle stoffe, elemento fondamentale e imprescindibile per la protagonista e la sua missione.
IL ROMANZO
Titolo: Spin the dawn
Autore/Autrice: Elizabeth Lim
Serie: Il sangue delle stelle #1
Collana: Oscar Fantastica
Editore: Mondadori
Data di uscita: 31 Agosto 2021
Genere: Fantasy
Pagine: 396
Prezzo cartaceo: 20,00€
Prezzo ebook: 9,99€
Link di acquisto: Amazon
Maia Tamarin lavora come cucitrice nella bottega del padre, un tempo rinomato sarto. Ciò che desidera è diventare la migliore sarta del paese, ma sa che come donna il massimo cui può ambire è un buon matrimonio. Quando un messaggero reale convoca a corte il padre, gravemente malato, Maia finge di essere suo figlio e si reca al Palazzo d'Estate al suo posto. Sa che perderebbe la vita se venisse scoperta, ma correrà il rischio per salvare la famiglia dalla rovina e diventare sarta imperiale. C'è però un problema: Maia è solo una dei dodici che aspirano all'incarico. E nulla avrebbe mai potuto prepararla alla sfida che la attende: cucire tre abiti magici per la promessa sposa dell'imperatore, uno intessuto con la risata del sole, uno ricamato con le lacrime della luna e uno dipinto con il sangue delle stelle. In compagnia di Edan, il misterioso stregone di corte, i cui occhi penetranti sembrano vedere oltre il suo travestimento, Maia intraprenderà un viaggio che la porterà fino agli estremi confini del regno, alla ricerca del sole, della luna e delle stelle. Ma troverà qualcosa che non avrebbe potuto mai immaginare…
LE STOFFE
Tre sono i principali tessuti utilizzati da Maria Tamarin durante la sua missione per realizzare il suo più grande sogno, diventare la sarta imperiale.
Il più pregiato e ricercato è però la seta, anzi a dirla tutta, per la delicata pelle dell'imperatore e dell'imperatrice, possiamo dire che la seta è l'unico tessuto consentito... stravaganze a parte!
La leggenda narra che la nascita della sericoltura si deve all’imperatrice Xi Ling Shi che ne scoprì le qualità del bozzolo. L’imperatrice stava passeggiando quando notò un bruco, sfiorandolo con le dita spuntò un filo di seta che avvolse in un dito formando un piccolo bozzolo.
La seta venne poi gradualmente usata e lavorata in tutta la Cina.
I successivi imperatori si impegnarono per far si che la conoscenza della sericoltura rimanesse segreta, ma nel 300 a.c. circa, i metodi di lavorazione della seta, iniziarono a diffondersi dai paesi limitrofi fino a giungere in Europa nel 550 d.c. La leggenda narra che dei monaci agli ordini dell’imperatore Giustiniano portarono per primi dall’oriente delle uova di baco da seta nascoste nel cavo di alcune canne.
La seta deriva dal baco, o Bombix Mori, che si nutre di foglie di gelso ed è voracissimo. Nella sua rapida crescita muta la pelle per ben quattro volte. Raggiunta la sua maturazione smette di alimentarsi e fila il suo bozzolo producendo una fibra lunga 900 metri circa. Il baco, muovendosi con grande abilità, emette da ghiandole situate ai lati della bocca due fili di bava filamentosa che lo avvolgeranno completamente, e gli permetteranno la trasformazione in crisalide prima e in farfalla poi.
Il bozzolo viene lavorato quando il bruco si è trasformato in crisalide e non più tardi, altrimenti nell’ultima mutazione, cioè in farfalla, il filamento verrebbe rovinato, mangiato, da quest’ultima. Quindi avviene la fase della stufatura, dove si uccide l’animale all’interno sottoponendolo ad alte temperature. Dopodiché il bozzolo subisce una serie di lavorazioni, atte a separare la parte gommosa che funziona da collante (sericina), dalla parte che poi verrà utilizzata per ottenere la fibra di seta fibroina. I vari processi, iniziano con una prima fase di rammollimento del bozzolo che ne permette un primo scioglimento trasformandolo in un filamento lungo chiamato bava, poi in altri chiamati di sgommatura.
La fibra di seta, a seconda dei procedimenti di lavorazione che ha subito, si presenta via via sempre più pregiata perché ad ogni processo una parte di essa, “cascame”, viene persa, anche se poi riutilizzata in un secondo momento per formare altre tipologie di filato, aumentando così sempre più la sua qualità.
Dalla fibra della seta si possono ottenere tre importanti filati: l'organzino, il crèpe e il ritorto per trama. Mentre dai cascami della seta si ottengono i seguenti filati: schappe, shantung, bourette.
La seta è però un tessuto pregiato e di conseguenza costoso, e non sempre disponibile per la nostra protagonista, che nei periodi di scarso lavoro si affida a tessuti meno costosi, di minore qualità e più grezzi, come la canapa, il lino o il cotone.
Tessuti meno raffinati ma utili a perfezionare le tecniche di ricamo e di tintura, adeguati e fruibili a tutti, e ottimi per tenere in allenamento le mani di Maia, le mani appunto, di una possibile sarta imperiale.
Nel suo viaggio, Maia avrà modo di sperimentare e cimentarsi con nuovi e improbabili materiali come il vetro e la carta, ma il compito più arduo è difficile per lei saranno i tre abiti che rappresentano i tre figli della dea Amana, il sole, la luna e le stelle.
Un compito pericoloso e impegnativo ma soprattutto magico!
Se volete saperne di più non vi resta che immergervi tra le pagine di Spin the dawn e lasciarvi catturare da un'ambientazione esotica, surreale e magica.
Piccolo avvertimento: fate attenzione al Lord Stregone dell'imperatore, meglio conosciuto come Edan... crea dipendenza!
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