Buon pomeriggio Readers, oggi torniamo a parlare della collana Femminile singolare diretta da Sara Rattaro per Morellini Editore, con l'omaggio a una straordinaria attrice italiana Lucia Bosè, a cura della giornalista e scrittrice Laura Avalle.
IL ROMANZO
Titolo: Lucia Bosè. L'ultimo ciak
Autore/Autrice: Laura Avalle
Collana: Femminile singolare
Editore: Morellini Editore
Data di uscita: 05 Agosto 2021
Genere: Narrativa Contemporanea/Biografie
Pagine: 160
Prezzo cartaceo: 17,60€
Prezzo ebook: 6,99€
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Da Miss Italia a musa di Visconti e Antonioni. La vita di Lucia Bosè è costellata di successi e di cadute, come quando la casa in cui abitava da bambina, in un quartiere popolare di Milano, fu rasa al suolo sotto il peso delle bombe durante la Seconda Guerra Mondiale. Quindi il fatidico incontro, appena adolescente, che farà di lei una stella del cinema… grazie a un marron glacé. Una carriera fulminante la sua, ma proprio al culmine della notorietà e della fama decise di ritirarsi dalle scene per amore di Dominguín, il più grande Torero di tutti i tempi, dal quale ebbe tre figli: Miguel Bosé, Lucia e Paola Dominguín. Lo seguirà fino in Spagna dove vivrà anche dopo il divorzio, evento che segnerà il suo ritorno al cinema con Fellini, Taviani e Özpetek. In queste pagine il ricordo del regista del suo ultimo film, che parla di una donna dei nostri tempi, forte, indipendente, libera e anticonformista, amante del blu e degli angeli. Una grande attrice, icona della bellezza italica, che si è spenta a marzo del 2020 - all'età di 89 anni - per coronavirus e che nella vita ha sempre lottato, senza mai perdere la fiducia in un domani migliore.
IL RITORNO AL CINEMA
Lucia Bosè è sempre stata una donna ribelle, dal temperamento forte e battagliero, e lo ha dimostrato svariate volte nella sua vita, superando gli anni della guerra, la tubercolosi, che le ha praticamente paralizzato un polmone, gli aborti, le perdite e i tradimenti dell'uomo che amava.
Ha superato tutto con grande tenacia e spirito ribelle, quello che la contraddistingueva e che le ha donato una seconda nuova vita e una seconda giovinezza alla fine del suo matrimonio fino all'anno scorso, quando una polmonite complicata dal COVID-19 se l'è portata via, lasciando orfano il mondo del cinema e dell'arte.
Una grande donna, dalla simpatia e dalla bellezza travolgente che ha saputo prendere in mano la sua vita dopo il fallimento di una matrimonio a cui si era data anima e corpo, mettendo da parte i suoi sogni e la sua carriera.
Non si è mai pentita di questa scelta, e come avrebbe potuto? Ha dedicato i suoi anni migliori ai suoi tre figli, Miguel, Lucia e Paola, seguendoli e incoraggiandoli in ogni loro progetto, sia di vita che lavorativo.
Ma in questa sua seconda giovinezza, Lucia ha voluto tornare se stessa, vestendo i panni di attrice, un lavoro che ha sempre vissuto con passione e coinvolgimento, ritornando al cinema con pellicole più impegnate e sperimentali, accompagnata da registi controversi e artisticamente complessi.
È così, dopo quasi tredici anni di lontananza dalle scene, che Lucia Bosè ritorna al cinema, con film come Nocturno 29 del regista catalano Pere Portabella e Del amor y otras soledades di Basilio Martin Patino.
Il ritorno più atteso però era quello al cinema italiano, che avvenne nel 1969 con Sotto il segno dello scorpione, con la regia di Paolo e Vittorio Taviani, pellicola che le valse un ruolo nel film del grande Federico Fellini, Fellini Satyricon.
Un anno magico il 1969 per Lucia Bosè, che la vide protagonista con ben tre candidature alla mostra del cinema di Venezia, fatto più unico che raro per un attore.
Lucia Bosè però non si è fermata al cinema ma ha recitato anche per alcune serie tv, scritto un libro di poesia e nel 2000 è riuscita a realizzare un suo sogno di gioventù creando nella città di Turégano il Museo degli angeli, ospitante le rappresentazioni degli angeli provenienti da ogni parte del mondo.
Una donna controcorrente che ha fatto tanto parlare di sé, anche per quei suoi cappelli blu, colore che tanto piaceva a sua nipote, Bimba Bosè, scomparsa per un tumore nel 2017.
Lucia Bosè. L'ultimo ciak non è però solo un libro ma è anche un documentario, a firma di K. Kosoof (il sodalizio artistico tra i registi Davide Sordella, e Pablo Benedetti), incentrato sulla vita non ordinaria di una donna straordinaria: star indiscussa di Cinecittà, musa di Luchino Visconti e Michelangelo Antonioni, legata ad amicizie importanti come Franco Zeffirelli, Mauro Bolognini, Pablo Picasso, Ernest Hemingway e tutto il gotha del cinema italiano.
Un doveroso tributo a una donna straordinaria, che nonostante tutto non ha mai perso il sorriso!
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