05 agosto 2020

SORELLE BRONTË - EMILY, CHARLOTTE E ANNE BRONTË - MONDADORI


Bentornati amici lettori, dopo la tappa sul personaggio di Heathcliff di Cime Tempestose, il blog In punta di Carta partecipa al review party dello stesso romanzo contenuto in “Sorelle Brontë”, la nuova e attesissima uscita di Mondadori per la collana Oscar Draghi.

IL ROMANZO


Titolo: Sorelle Brontë
Autore/Autrice: Emily, Charlotte e Anne Brontë
Collana: Oscar Draghi
Editore: Mondadori
Data di uscita: 25 Agosto 2020
Genere: Narrativa Classica
Pagine: 780
Prezzo cartaceo: 28,00€
Prezzo ebook: 10,99€
Link di acquisto: Amazon

Da Cime Tempestose, a Jane Eyre, passando per Agnes Grey, fino ai meno noti L'angelo della tempesta, La Signora di Wildfell Hall e Shirley, le tre sorelle Bronte ci hanno lasciato romanzi immortali, capolavori della narrativa ottocentesca pieni di pathos e emozione, ciascuna con la propria voce. A questi romanzi si aggiungono i sublimi versi nei quali rivive tutto il fascino della natura selvaggia delle brughiere dello Yorkshire, tra distese d'erica, roccia e foschia. Questo volume offre l'occasione per riscoprire tre voci femminili originalissime nel panorama letterario, tra incanto, disperazione, e il desiderio insopprimibile di affermare la propria identità.



RECENSIONE

Tutti i lettori che amano la letteratura inglese del 1800 e le Sorelle Brontë saranno felici di avere tra le mani questo volume di Mondadori che contiene tre classici conosciuti in tutto il mondo: Agnes Grey di Anne Brontë, Cime tempestose di Emily Brontë e Jane Eyre di Charlotte Brontë. 
Mondadori ha curato la raccolta nei minimi dettagli, inserendo un’introduzione di Virginia Woolf e la cronologia con gli eventi più importanti delle tre sorelle scrittrici. Il volume contiene inoltre le poesie scritte da Anne, Emily e Charlotte ed è arricchito da illustrazioni e reperti fotografici di documenti originali che lo rendono unico nel suo genere. 
Siamo liete quindi di partecipare a questo evento che precede la pubblicazione prevista il 25 agosto.
In punta di carta vi porta nelle selvagge brughiere dello  Yorkshire, esattamente a Wuthering Heights, per conoscere i personaggi di Cime Tempestose. Il romanzo scritto da Emily Brontë, pubblicato per la prima volta nel 1847 con lo pseudonimo di Ellis Bell, racconta la tormentata storia tra Catherine e Heathcliff. Una storia che lascia interdetti per la potenza dei sentimenti espressi e per lo spessore psicologico dei personaggi, egoisti, persi eppure affascinanti e indimenticabili. 
Le vicende raccontate in Cime Tempestose girano intorno a due famiglie e alle loro rispettive case, da un lato gli Earnshaw che vivono a Wuthering Heights, dall’altro i Linton che abitano nella residenza di Thrushcross Grange. Due famiglie vicine che incrociano i loro destini generando lo sviluppo del romanzo e la furia vendicativa di Heathcliff. La vendetta è infatti il tema dominante dell’intera storia, scatenata dalla gelosia per un amore impossibile.
Trovo spesso Cime Tempestose nella lista dei libri d’amore che più sono piaciuti ai lettori. Ecco, io non considero questo come un romanzo d’amore, piuttosto è la storia di un’ossessione, di una dipendenza sentimentale che non può essere controllata e che conduce alla follia. 
Catherine e Heathcliff non sono i classici personaggi innamorati, costretti a stare lontani ma che lottano con tutte le forze per far trionfare il loro l’amore e vivere insieme felici e contenti. È questo il motivo per cui consiglio la lettura di questo libro anche agli uomini: in questo romanzo non ci sono caratterizzazioni di genere o cliché, non esiste la donna debole e timida che s’innamora del gentiluomo coraggioso intento a salvarla. Qui bene e male, amore e odio, s’intrecciano fino a confondersi. Noi lettori non siamo nemmeno testimoni dell’innamoramento dei due protagonisti, non conosciamo il loro punto di vista diretto, non sappiamo nulla di cosa facciano nei momenti che trascorrono insieme, quali promesse o tenerezze si scambino e quali siano i loro progetti futuri. 
Emily Brontë infatti, con una struttura narrativa alquanto particolare e innovativa rispetto alle regole del romanzo dell’epoca, ripercorre la storia di Catherine e Heathcliff attraverso il racconto che la governante Nelly fa al il Signor Lockwood, nuovo affittuario di Thrushcross Grange. 
Attraverso l’uso di flashback, il racconto ci porta indietro di trent’anni fino al momento in cui Heathcliff bambino arriva a Wuthering Heights. Si tratta di un personaggio oscuro, misterioso, tormentato e complesso (trovate il nostro approfondimento qui), un trovatello salvato da una strada di Liverpool dal padre di Catherine che lo tratta al pari dei suoi figli. Questo atteggiamento amorevole e protettivo causa una profonda gelosia in Hindley, fratello di Catherine, che tenta in ogni modo di separare i due ragazzi ormai legati e innamorati. 
Cime tempestose è appunto la storia di un amore incompiuto, irrealizzato, malato che si alimenta di gelosia e vendetta, un’ossessione che sfocia nell’identificazione tra i due protagonisti. E’ celebre la confessione di Catherine alla governante Nelly: 
Nelly, io sono Heathcliff! Lui è sempre, sempre nei miei pensieri: non è un piacere, come io non sono sempre un piacere per me stessa, ma è il mio stesso essere.
Un romanzo gotico, come è stato definito più volte in cui i momenti romantici sono pochissimi ma lasciano intendere la loro potenza negli effetti distruttivi che lasciano intorno. Heathcliff dedica la sua vita alla vendetta per le umiliazioni subite, usa le persone e i loro sentimenti, calpestando la loro dignità umana proprio come altri avevano fatto con lui. Si vendica di Hindley colpevole di averlo ridotto a uno schiavo rozzo e ignorante, si vendica di Edgar Linton, l’uomo che Catherine decide di sposare ma che è esattamente l’opposto di Heathcliff: elegante, istruito ma con poco carattere. Nonostante la separazione, il sentimento di Catherine e Heathcliff sopravvive e diventa se possibile ancora più soffocante, viscerale, impulsivo, capace di annullare tutto quello che esiste intorno.
Se tutti quanti morissero e non restasse che lui, io continuerei a esistere; e se tutti gli altri restassero in vita e lui venisse annientato, l’universo mi diventerebbe completamente estraneo: non me ne sentirei più parte. 
Emily Brontë non ha concesso tempo ai suoi protagonisti, non ha regalato nessuna possibilità di redimersi, di capire e di perdonare, ma ha preferito essere coerente con i sentimenti che ha descritto così bene: la passione sconvolgente che fa perdere ogni criterio razionale fino all’ossessione e  alla follia. Quest’autrice così originale ci regala però un lieto fine alternativo, una situazione di continuità con il passato che si capovolge nel finale e che rischiara il cielo dopo la tempesta.

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