Bentornati lettori, abbiamo letto Tu che salvi per tua grazia di Rosa Jane Shalott, un romanzo storico pubblicato da Cignonero. Venite a leggere cosa ne pensiamo.
IL ROMANZO
Editore: Cigno nero Editore
Data di uscita: 01 Ottobre 2020
Genere: Narrativa storica
Pagine: 192
Prezzo cartaceo: 14,90€
Prezzo ebook: 4,99€
Link di acquisto: Amazon
Data di uscita: 01 Ottobre 2020
Genere: Narrativa storica
Pagine: 192
Prezzo cartaceo: 14,90€
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Veneto 1786.
Quando il giovane Gabriele Van Etienne torna in patria dopo aver fatto fortuna, sa che il compito che lo attende non sarà semplice: il suo progetto di aprire un convitto destinato a istruire i figli delle classi più disagiate, si scontra da subito con la diffidenza della cittadina in cui è nato, e che lo ha visto affamato e in miseria, proprio come i ragazzi a cui vuole dare la possibilità di costruirsi un futuro diverso. Ma c’è qualcuno che quel futuro lo desidera, anche se non ne avrebbe il diritto: Emone.
A dispetto del nome, Emone è una femmina. Una ragazzina arruffata, scalza, sporca, probabilmente orfana, testarda e dall’intelligenza pronta. Gabriele vede in lei qualcosa, una scintilla che lo spinge a scavalcare le convenzioni e a prenderla con sé per permetterle di studiare come i suoi coetanei maschi. Ed Emone, col passare degli anni, da animaletto selvatico e scostante, diventa una giovane donna dal talento straordinario: il pianoforte è lo strumento attraverso cui si esprime, la musica è il linguaggio tenero e segreto che usa per comunicare con Gabriele. La gratitudine e l’affetto che la fanciulla prova per il suo tutore si trasformano presto in un sentimento muto, complesso, impossibile da spiegare a parole. Un sentimento ricambiato.
Inizia così una storia d’amore inafferrabile e profondissima che durerà anni, e che li vedrà, Gabriele ed Emone, perdersi e ritrovarsi più volte, vittime inconsapevoli di una società destinata a sfaldarsi e a cambiare per sempre il volto del nostro paese.
Sullo sfondo voluttuoso e tormentato di un’Europa in declino, Rosa J. Shalott racconta una storia d’amore e di salvezza, un’opera raffinata e sottile che ha il respiro e la forza dei grandi classici dell’Ottocento.
RECENSIONE
Nel 1786 Gabriele Van Etienne torna in Veneto con un progetto importante: realizzare un convitto che ospiti e istruisca bambini in difficoltà. Anche lui è stato un bambino povero, uno di quelli destinati a non avere sogni, a rubare per sopravvivere. Un giorno, in una strada imbruttita dal degrado, incontra Emone, una bimba di 10 anni povera, sola, affamata di cibo e di vita. Determinata, schietta, intelligente, Emone capisce che quel signore bello ed elegante, può salvarla dalla strada. Chiede quindi di essere ammessa a scuola, conquistando con l'atteggiamento fiero e dignitoso, l'affetto del suo futuro maestro.
Unica alunna in un istituto maschile, Emone sviluppa il suo talento musicale apprendendo tutto quello che Gabriele può insegnarle. Inizia così tra i due un rapporto affettuoso e protettivo che negli anni si trasforma in amore. Un amore potente ma delicato, pulito, quasi platonico, basato sul rispetto di valori altissimi a cui Gabriele aderisce con tutto sé stesso.
Cosciente dei sentimenti che inizia a provare, Gabriele decide comunque di dare priorità all’educazione e alla carriera della sua protetta. Ha grandi progetti per Emone, vuole che si affermi nella scena musicale, che diventi una donna, indipendente e, pur di darle il futuro che merita, è disposto a sacrificare i suoi sentimenti.
Emone parte per Londra, frequenta un istituto femminile, perfeziona il suo talento e spicca il volo diventando una musicista di fama.
Quel giorno aveva capito di sé e di monsieur una cosa nuova: lui le aveva scorto dentro l’ambizione, quando lei ancora non sapeva di possederla.
Procedendo nella lettura, da questo punto in poi, la storia non mi ha del tutto convinta. Ho trovato alcune forzature nella trama, ad esempio negli incontri casuali dei due protagonisti nel corso degli anni, e che fatico a legare al potere del fato. Ho avvertito uno squilibrio tra il personaggio maschile, a mio parere un po’ debole, quasi sfuocato, rispetto al personaggio femminile di Emone, che invece reputo affascinante, di carattere, concreto, coerente.
Infine mi è mancato qualcosa in grado di coinvolgermi emotivamente. Mi aspettavo che la musica fosse al centro della storia, speravo di sentire le stesse sensazioni provate da Emone mentre suonava e invece mi sono rimaste diverse domande senza risposta. Chiaramente queste opinioni sono legate al mio gusto personale: mi piacciono i personaggi che sbagliano, soffrono e fanno soffrire, complicano la loro vita, magari scappano ma poi capiscono cosa vogliono, lottano, trovano la strada e vanno a prendersi il loro futuro.
Ci sono invece altri aspetti che mi sono piaciuti molto e che testimoniano il talento dell'autrice. Ho apprezzato lo stile di scrittura scorrevole ed elegante, il lavoro di ricerca storica, la cura nella descrizione dei dettagli di paesaggi, edifici e costumi. La condizione della donna nei secoli di riferimento è una tematica centrale del libro. Anche questo è un aspetto che ho molto apprezzato: Emone rappresenta splendidamente tutte le donne che hanno avuto il coraggio di credere nel proprio talento.
Del resto, quando si è uomini è molto difficile pensare alle difficoltà che può incontrare una donna da sola in un mondo creato dagli uomini per gli uomini.
Concludo consigliando questo libro a chi ama gli storici e le storie tormentate, a chi apprezza il lavoro di ricerca e i dettagli precisi che qui non sono mai lasciati al caso. Finale commovente, sul quale non mi esprimo. Ogni personaggio ha una vita e una precisa storia nella mente del suo autore, questo deve essere rispettato da qualsiasi lettore. Io però al termine di un libro mi faccio delle domande. Anche in questo caso, sono lecite ma adesso non hanno risposta. Cosa può imparare Emone dalle esperienze forti che l'hanno segnata? Lascia qualche traccia la sua storia nella mia vita?
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