Buongiorno lettori, aspettavamo questa uscita da tempo, e finalmente oggi grazie a Fazi Editore, per la collana Lainya, Piranesi di Susanna Clarke è arrivato in Italia.
Una lettura sicuramente interessante, curiosa e criptica, che riserva al lettore un gran numero di sorprese ma che vi assicuro sarà impossibile da dimenticare.
IL ROMANZO
Titolo: Piranesi
Autore/Autrice: Susanna Clarke
Collana: Lainya
Editore: Fazi Editore
Data di uscita: 04 Febbraio 2021
Genere: Fantasy
Pagine: 300
Prezzo cartaceo: 16,50€
Prezzo ebook: 8,99€
Link di acquisto: Amazon
Piranesi vive nella Casa. Forse da sempre. Giorno dopo giorno ne esplora gli infiniti saloni, mentre nei suoi diari tiene traccia di tutte le meraviglie e i misteri che questo mondo labirintico custodisce. I corridoi abbandonati conducono in un vestibolo dopo l’altro, dove sono esposte migliaia di bellissime statue di marmo. Imponenti scalinate in rovina portano invece ai piani dove è troppo rischioso addentrarsi: fitte coltri di nubi nascondono allo sguardo il livello superiore, mentre delle maree imprevedibili che risalgono da chissà quali abissi sommergono i saloni inferiori.
Ogni martedì e venerdì Piranesi si incontra con l’Altro per raccontargli le sue ultime scoperte. Quest’uomo enigmatico è l’unica persona con cui parla, perché i pochi che sono stati nella Casa prima di lui sono ora soltanto scheletri che si confondono tra il marmo.
Improvvisamente appaiono dei messaggi misteriosi: qualcuno è arrivato nella Casa e sta cercando di mettersi in contatto proprio con Piranesi. Di chi si tratta? Lo studioso spera in un nuovo amico, mentre per l’Altro è solo una terribile minaccia. Piranesi legge e rilegge i suoi diari ma i ricordi non combaciano, il tempo sembra scorrere per conto proprio e l’Altro gli confonde solo le idee con le sue risposte sfuggenti. Piranesi adora la Casa, è la sua divinità protettrice e l’unica realtà di cui ha memoria. È disposto a tutto per proteggerla, ma il mondo che credeva di conoscere nasconde ancoratroppi segreti e sta diventando, suo malgrado, pericoloso.
Susanna Clarke, autrice fantasy fra le più acclamate, torna in maniera trionfale con un nuovo, inebriante romanzo ambientato in un mondo da sogno intriso di bellezza e poesia.
RECENSIONE e approfondimento James ritter
Nata a Nottingham nel 1959, ha avuto un successo clamoroso con il suo romanzo d’esordio Jonathan Strange & il Signor Norrell (2004): pubblicato in trentaquattro paesi e finalista al Man Booker Prize, il libro ha venduto quattro milioni di copie, è stato accolto come l’opera inglese più grande e originale pubblicata dai tempi di C.S. Lewis e J.R.R. Tolkien ed è stato definito da Neil Gaiman «il più grande fantasy inglese degli ultimi settant’anni». A quindici anni di distanza, Piranesi è il suo grande ritorno.
Bene signori, parlarvi di Piranesi è alquanto complicato, la sua struttura narrativa vi porterà a chiedervi spesso se non siete incappati in qualche errore di catalogazione; cerco di spiegarmi meglio.
Piranesi è un romanzo che viene catalogato nel genere fantasy, e si, gli elementi ci sonno tutti, ma è pur vero che al suo interno vi troverete a dover affrontare un enorme lavoro psicologico sia sui personaggi che su voi stessi.
Ecco, personalmente lo definirei appunto romanzo psicologico, un'intricata e fitta trama che pone il lettore davanti a quesiti dalle risposte incerte, che variano di capitolo in capitolo, almeno per la prima metà del romanzo.
La sua forza però risiede proprio in questa incertezza, che vi porterà a divorarlo in un batter d'occhio per ricercare quella verità che comincerete ad intuire nella seconda parte. Per sbrogliare la matassa però, vi avviso, dovrete prestare attenzione ad ogni minimo particolare, anche il più insignificante, perché senza di essi rischierete di perdervi nei meandri della casa, o del labirinto se preferite, perdendo così la "memoria" o il "ricordo" di ciò che vi sarà utile per alzare il velo e tornare al mondo.
Ok, vi ho confuso vero? Sembro pazza? Vi chiederete perché stia scrivendo in maniera così criptica, quasi per aforismi... Beh, vi ho dato un assaggio di ciò che vi aspetta durante la lettura, buttando qua e là qualche piccolo indizio.
Voi però non scoraggiatevi perché vi assicuro che anche voi entrerete nel trip mentale di questo straordinario romanzo, e sarà difficile uscirne e relegare in un angolo quell'unica domanda che vi salterà ogni tanto alla mente. Quale, lo lascio scoprire a voi.
La Bellezza della Casa è incommensurabile; la sua Gentilezza, infinita.
La Casa è l'unica certezza di Piranesi, quel grande e immenso mondo fatto di saloni, enormi statue e finestre da cui scorge il sole, la luna e le stelle. A fargli compagnia ci sono i corvi, gli Albatros, i pesci dell'oceano che lambisce le pareti dei saloni inferiori e le ossa delle 13 persone che prima di lui hanno goduto della bellezza e del fascino della Casa.
E poi c'è l'Altro, che gli fa visita due volte alla settimana, il martedì e il venerdì, portandogli dei doni e affidandogli alcuni compiti essenziali per lo svolgimento del loro lavoro, la ricerca della Grande e Segreta Conoscenza.
Mi sono reso conto che la ricerca della Conoscenza ci ha incoraggiato a pensare alla Casa come se fosse una sorta di enigma da sciogliere, un testo da interpretare, e che se mai scoprissimo la Conoscenza, allora sarebbe come se alla Casa venisse strappato via il Valore lasciando soltanto una semplice scenografia.
Ecco, la Grande e Segreta Conoscenza è il cardine di questo romanzo, e Piranesi una delle chiavi con cui l'Altro ha tentato di accedervi... Ma non il solo, ed è di uno di loro che voglio parlarvi, un personaggio con una storia che mi ha molto colpito, oserei dire travolto, per la cruda verità con cui viene raccontata, lui è James Ritter.
Nato nel 1967 a Londra. Da giovane, Ritter era molto bello. Lavorava come modello, cameriere, barman, attore e, di tanto in tanto, gigolo. Per tutta la sua vita adulta soffrì di prolungati periodi di disordine mentale. Venne internato almeno due volte fra il 1987 e il 1994, una volta a Londra, una volta a Wakefield. A volte viveva per strada.
Ad attirarmi verso questo personaggio è forse stata la parola disordine mentale, mi sono subito chiesta perché un giovane così promettente fosse caduto nella fitta e lastricata rete della follia e della pazzia.
La sua figura è strettamente collegata ad un altro personaggio chiave, Laurence Arne-Sayles, il suo carnefice, colui che lo ha introdotto al Mondo.
James Ritter scomparve nel nulla per circa due anni per poi essere ritrovato, disidratato, con una grave polmonite e in stato confusionale dietro un finto muro nella casa di Arne-Sayles.
La sua unica preoccupazione era quella di tornare a casa, una casa che conteneva statue e in cui molte stanze erano inondate dal mare, per evitare che i minotauri mangiassero la sua cena.
Farneticazioni che gli costarono una diagnosi di disturbo bipolare e anni di terapia farmacologica, anni in cui Ritter non cambiò mai versione dei fatti, continuando a sostenere di aver vissuto nella Casa.
Si intuisce dai fatti che Ritter abbia abitato tra i grandi saloni della Casa di Piranesi, ma su di lui questa, ha avuto effetti devastanti, perché?
È come se avesse perso la bussola, come se ricercasse dovunque quelle pareti che lo hanno ospitato, tanto da finire a lavorare come custode al municipio di Manchester, un edificio vasto e con grandi statue che gli ricorda appunto la Casa. Perché questa spasmodica voglia di ritornare indietro, ad una casa solitaria e vuota?
James Ritter è un personaggio chiave per il lettore, un'anima debole e calma da cui si sviluppa e nasce il pensiero che porta alla verità del romanzo, colui che da il via al districarsi inesorabile della conoscenza, ed è per questo che non posso esprimermi come vorrei su di lui, perché il rischio spoiler è altissimo.
È comunque un personaggio interessante, con una trascorso importante e pesante, che ha segnato la sua intera esistenza, e per cui uscire da quel grande labirinto è difficile se non impossibile. Viene da chiedersi perché la casa su di lui eserciti questo forte magnetismo, perché ne sente così tanto bisogno, ed indubbiamente viene spontaneo paragonarlo a Piranesi, con cui sembra aver in comune la calma e la pacatezza e null'altro.
Come avrete notato non vi ho parlato molto della trama, per ovvi motivi ma anche e soprattutto perché come vi dicevo tentare di spiegare è davvero complicato.
Susanna Clarke ha creato un mondo ricco di rappresentazioni e figure allegoriche, semplice e allo stesso tempo contorto, ma dannatamente affascinante; pochi ingredienti ma mescolati alla perfezione, e con una prosa elegante e volutamente criptica a rendere tutto surreale ma estremamente vivo e potente.
Un genio, ecco cos'è Susanna Clarke!
C'è una sola parola che mi ronza in testa quando penso a Piranesi, una sola parola che potrebbe dare un senso a tutto e spiegarne forse in parte il significato... E dico forse, perché io ancora tante cose me le chiedo. Ma ahimè se la dicessi capireste troppo, quindi vi lascio così, anzi no, vi dico solo la sua iniziale "E", vediamo se indovinate!
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