28 maggio 2021

LA CHIMERA DI PRAGA - LAINI TAYLOR - FAZI EDITORE - L'ALLEGORIA DELLE CHIMERE

Bentornati Readers, la giornata di oggi è tutta dedicata al fantasy, ed è quindi arrivato il momento di parlarvi de La Chimera di Praga di Laini Taylor, che la Fazi Editori ha da poco riportato sugli scaffali delle nostre librerie in una nuova edizione e con delle cover da urlo, per la collana Lanya. 

IL ROMANZO


Titolo:
 La chimera di Praga

Autore/Autrice: Laini Taylor
Serie: La saga della chimera di Praga #1
Collana: Lainya
Editore: Fazi Editore
Data di uscita: 20 Maggio 2021
Genere: Fantasy
Pagine: 384
Prezzo cartaceo: 13,00€
Prezzo ebook: 7,99€
Link di acquisto: Amazon

Karou ha diciassette anni, è una studentessa d’arte e per le strade di Praga, la città in cui vive, non passa inosservata: i suoi capelli sono di un naturale blu elettrico, la sua pelle è ricoperta da un’intrigante filigrana di tatuaggi, parla più di venti lingue e riempie il suo album da disegno di assurde storie di mostri. Spesso scompare per giorni, ma nessuno sospetta che quelle assenze nascondano un oscuro segreto. Figlia adottiva di Sulphurus, il demone chimera, la ragazza attraversa porte magiche disseminate per il mondo per scovare i macabri ingredienti dei riti di Sulphurus: i denti di ogni razza umana e animale. Ma quando Karou scorge il nero marchio di una mano impresso su una di quelle porte, comprende che qualcosa di enorme e pericoloso sta accadendo e che tutto il suo universo, scisso tra l’esistenza umana e quella tra le chimere, è minacciato.

L'ALLEGORIA DELLE CHIMERE

In questa saga Laini Taylor mette in contrapposizione due mondi, due figure fondamentali per la struttura della storia, le chimere e gli angeli, i cosiddetti serafini. 
Di questi ultimi ci occuperemo più avanti, oggi invece conosceremo il mito delle chimere, la sua rappresentazione e il suo significato moderno. 

Partiamo dal mito.
La Chimera (dal greco khímaira, ovvero capra) è una creatura mostruosa appartenente alla mitologia orientale e successivamente assorbito da quella greca.
Nell’Iliade, Omero la descrive come “mostro di origine divina”. 
Nella mitologia greca la chimera era un orribile mostro, il cui corpo era composto da parti di diversi animali: davanti aveva le fattezze di un leone, al centro di una capra e dietro di un serpente. Spesso veniva raffigurata semplicemente come un leone avente caratteristiche particolari, e si diceva che dalla bocca sputasse orrende vampate di fuoco.


Secondo la mitologia greca, la Chimera nacque da Tifone (uno dei Titani che cercarono di uccidere Zeus) figlio della Madre Terra e del Tartaro, un mostro spaventoso dall'orribile testa asinina, per metà umano e per metà serpente, e da Echidna, altra creatura mostruosa, per metà donna bellissima e metà orribile serpente maculato, che misero al mondo anche altri figli “particolari”, come Cerbero, il cane a tre teste guardiano degli inferi, il leone Nemeo, un essere terribile che fu ucciso dal potente Eracle durante la sua prima fatica e Idra di Lerna, serpente a nove teste molto velenoso. 
Secondo l’Iliade, la chimera era stata allevata da un ricco cittadino della Licia, Amisodaro. 
Per moltissimi anni terrorizzò le coste della Licia, fino a che re Iobate, ordinò a Bellerofonte (figlio del dio Poseidone) di ucciderla. In realtà Iobate, certo che la Chimera fosse imbattibile, affidò a Bellerofonte l’impresa desiderando la sua morte. Prima di partire Bellerofonte consultò tuttavia l’indovino Polido, il quale gli suggerì di catturare ed ammaestrare il veloce e selvaggio cavallo alato Pegaso. Bellerofonte chiese quindi aiuto a Minerva, che gli apparve in sogno e lasciò all’eroe una briglia dorata per poter domare il mitologico cavallo. Ammansito Pegaso, Bellerofonte sconfisse quindi la Chimera usando proprio le sue terribili armi: immerse la punta della sua lancia nelle fauci della belva ed il fuoco che ne usciva sciolse il piombo, uccidendo l’animale per soffocamento.

Nell’antica Grecia, la figura della Chimera era simbolo di una somma di vizi: la violenza del leone, la perfidia e l’oscurità del serpente e la lussuria della capra.
La Chimera però viene anche vista come simbolo di coraggio e forza, quella del leone, a rimarcare il suo status di essere ambivalente, in bilico tra il bene e il male, un miscuglio eterogeneo di elementi che in natura non avrebbero mai potuto essere legati fra loro. 
Per questo motivo, nel linguaggio moderno, il termine “chimera” viene utilizzato per designare un’utopia, ovvero qualcosa di irrealizzabile.
Inseguire una chimera vuol dire rincorrere qualcosa che non potrà mai diventare realtà, un’illusione, una fantasticheria, un desiderio irrealizzabile, incubo e sogno nello stesso tempo. 

Bene Readers, per il momento è tutto, molto presto ci occuperemo della parte angelica, studiando la genesi e lo sviluppo dei serafini, voi però mi raccomando continuate a seguirci!


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