29 settembre 2021

UNRAVEL THE DUSK - ELIZABETH LIM - MONDADORI - I DEMONI NELLA CULTURA ASIATICA


Rieccomi, pensavate fosse finita e invece sono ancora qui, questa volta per parlavi di Unravel the dusk di Elizabeth Lim, secondo e conclusivo volume della serie Il sangue delle stelle, uscito per la collana Oscar Fantastica di Mondadori il 31 Agosto.
Questa sarà una tappa particolare, oggetto dell'articolo infatti sono i demoni nella cultura asiatica... siete pronti? 

IL ROMANZO


Titolo:
 Unravel the dusk

Autore/Autrice: Elizabeth Lim
Serie: Il sangue delle stelle #2
Collana: Oscar Fantastica
Editore: Mondadori
Data di uscita: 31 Agosto 2021
Genere: Fantasy
Pagine: 348
Prezzo cartaceo: 20,00€
Prezzo ebook: 9,99€
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Maia Tamarin ha già dimostrato di essere la più abile sarta del paese. Ha sbaragliato gli altri concorrenti nella gara con cui l'imperatore ha scelto il nuovo sarto imperiale. Ha viaggiato fino ai confini del mondo per procurarsi la risata del sole, le lacrime della luna e il sangue delle stelle. E con questi tesori ha cucito tre abiti magici, ciascuno degno di una dea. Ma le prove per lei non sono ancora terminate. Al ritorno dal suo viaggio, il regno è sull'orlo della guerra e Edan, il ragazzo che ama, è sparito. Forse per sempre. La guerra che impazza non è niente a confronto della battaglia che Maia combatte contro se stessa. Da quando è stata marchiata dal demone Bandur non è più la stessa... La posta in gioco è più alta che mai, ed è solo questione di tempo prima che Maia si perda completamente. Ma non si fermerà davanti a nulla pur di ritrovare Edan, proteggere la sua famiglia e garantire al suo paese una pace duratura.

I DEMONI NELLA CULTURA ASIATICA

I Demoni Giapponesi, insieme a fantasmi e spiriti, sono un pezzo importante delle tradizioni e della cultura nipponica e, ancora oggi, influenzano l’immaginario e le produzioni giapponesi, dai manga ai videogiochi.
Ogni cultura ha i suoi mostri. In Giappone vi sono molti termini per riferirsi a questi soggetti soprannaturali, Yokai è il più diffuso.
Questa parola però descrivere non soltanto una serie di creature tipiche del folklore giapponese ma anche tutto ciò che non appartiene alla dimensione terrena, fra cui anche fenomeni soprannaturali mai spiegati ed oggetti posseduti da entità misteriose, e ancor, un momento, una sensazione di terrore e confusione, o di stupore di fronte ad un evento straordinario e inafferrabile, spiegabile appunto, solo con l’intervento di un’entità soprannaturale.
Non parliamo però solo ed esclusivamente di entità malvagie, non si possono dimenticare infatti quelle che invece portano pace, amore e fortuna favorevole.
Un esempio può essere uno dei più famosi mostri giapponesi: il Kappa. Questi singolari spiriti dalle buffe sembianze possono infatti essere malvagi fino a lasciar annegare le proprie vittime, o tanto generosi e protettivi da difendere interi villaggi da ogni tipo di catastrofe.
Vi sono molti tipi di classificazione di questi spiriti: possono essere raggruppati secondo le loro sembianze, la loro natura benevola o malvagia, le loro origini e così via. La classificazione più semplice e conosciuta è tuttavia la seguente:
  • Yurei Yokai: spiriti umani ritornati dall’aldilà per portare a termine particolari scopi (spesso di vendetta),
  • Kaiju Yokai: animali ed insetti con singolari poteri magici,
  • Henge Yokai: spiriti che possono cambiare sembianze ed acquisire qualsiasi forma,
  • Choshizen Yokai: fenomeni misteriosi ed inspiegabili riconducibili ad attività soprannaturali.
Ma quali sono e cosa rappresentano i principali demoni, spiriti e mostri della tradizione giapponese?
Abbiamo gli Oni, uno specifico tipo di yokai o troll della tradizione giapponese.
Di solito sono raffigurati come mostri rabbiosi, con molti occhi e corna che spuntano fuori dalla loro testa, la pelle rossa, verde o blu e con una mazza chiodata di ferro.
Secondo il folklore giapponese ogni febbraio, nella città di Setsubun, si celebra un festival in cui le persone lanciano semi di soia davanti alle proprie case gridando:”Oni wa soto! Fuku wa uchi!”, “Oni vai via! Benedizione entra!”).
L’Hannya è la versione femminile dell’Oni: si tratta di donne consumate dalla gelosia e trasformatesi in demoni ancor prima di morire. Indossano quasi sempre una tipica maschera (conosciuta come maschera hannya). A differenza della loro controparte maschile, queste femmine demoniache hanno buone possibilità di redimersi e ritornare alla loro vita umana, spesso tramite rituali religiosi e preghiere buddiste.
Le Hannya hanno corna più sottili degli Oni ed una forza minore, sono tuttavia pericolosissime incantatrici. Sotto alla loro tradizionale maschera hanno bocche serpentine con denti aguzzi ed alito infuocato, il loro corpo è invece ricoperto da un elegante kimono lungo.
I Tengu sono spiriti simili a monaci buddisti o asceti religiosi che abitano le cime delle più alte montagne giapponesi. Di natura benevola, spendono il loro tempo in meditazione e ricercando l’auto-perfezionamento, mantenendosi quasi sempre alla larga dagli umani. Sono di norma molto saggi e tranquilli, tuttavia se provocati possono scatenare vere e proprie catastrofi come incendi o terremoti.
Il loro aspetto è di struttura umanoide ed i loro vestiti sono quelli tipici dei monaci asceti. I loro volti (da sempre fonte di ispirazione per le maschere giapponesi) sono tuttavia interamente rossi ed i loro nasi sono sottili e lunghissimi: più lungo è il naso più potente è il Tengu. Sulla schiena hanno inoltre delle grandi ali piumate.
Altro esemplare tra i demoni giapponesi che abitano le montagne, questo tutt’altro che benevolo, è la Yamauba. Si tratta infatti di streghe malvagie che abitano in piccoli rifugi solitari o capanne montane dove spesso offrono asilo ai viaggiatori. Durante la notte, le Yamauba immobilizzano i malcapitati ospiti con della potente magia nera e li divorano in un sol boccone.
Se di giorno le Yamauba appaiono come innocue vecchiette, di notte riacquisiscono la loro vera forma: streghe demoniache con corna e zanne aguzze. Ancora oggi durante le gite in montagna, i genitori giapponesi raccontano spesso storie riguardanti le Yamauba ai propri bambini in modo da non farli allontanare troppo durante le passeggiate.
I Kodama sono gli spiritelli che abitano gli alberi antichi ed in generale le più grandi e fitte foreste. Sono adorati alla stregua di entità sacre e la leggenda giapponese narra che se si taglia un albero abitato da un Kodama si scatena una terribile catastrofe naturale. Si dice infatti che il suono di un albero che cade a terra sia l’ultimo pianto di un Kodama.
Sono spesso raffigurati come piccoli esserini verdi simili a piante, talvolta con fattezze antropomorfe. Rimangono invisibili alla maggior parte degli uomini e spesso giocano loro brutti scherzi, come ricreare un eco di voci umane che porta lo sventurato viaggiatore a perdersi in un’intricata foresta.
Gli Yurei sono una delle tipologie più popolari ed antiche fra gli spiriti giapponesi. Si tratta di fantasmi colmi di rancore ritornati dall’aldilà per vendicare la propria morte o per infestare determinati luoghi. Spesso può anche accadere che uno Yurei si formi a causa di un mancato funerale o rito di preghiera da parte dei familiari dopo la scomparsa della vittima. In questi casi è possibile riappacificarsi con lo spirito in questione e permettergli una morte onorevole tramite specifici rituali.
Secondo la tradizione, questi spiriti mantengono le sembianze della loro precedente vita, compresi i vestiti indossati e le ferite per cui sono morti. I loro capelli sono tuttavia spesso raffigurati molto lunghi e sciolti a nascondere il loro inquietante viso. Si dice che siano traslucidi o talvolta invisibili e non avendo i piedi fluttuano a pochi centimetri dal suolo.
Passando agli spiriti di origine animale, non si può non menzionare il Baku. Originario della Cina, si dice che questo spirito abbia delle sembianze molto particolari: il corpo di un orso, la testa di un elefante, gli occhi di un rinoceronte, la coda di un bue e le zampe di una tigre. Una vera e propria chimera!
I Baku si cibano dei sogni degli esseri umani e pertanto possono essere sia benevoli che malvagi. I più fortunati vedranno infatti i propri incubi svanire grazie ai Baku, mentre gli sventurati vedranno scomparire i propri desideri e le proprie ambizioni.

Potrei continuare all'infinito ma rischierei di annoiarvi quindi mi fermo qui.
Questi sopra elencati sono solo i principali e i più conosciuti ma tanti altri popolano le leggende e arricchiscono la cultura nipponica, una cultura ricca e vitale tutta da scoprire!

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