Bentornati Readers, concludiamo la nostra giornata con la recensione dell'ultimo romanzo di Laura Purcell, Il filo avvelenato, uscito il 21 settembre grazie a Mondadori per la collana Oscar Fabula.
Un romanzo da brividi!
IL ROMANZO
Titolo: Il filo avvelenato
Autore/Autrice: Laura Purcell
Collana: Oscar Fabula
Editore: Mondadori
Data di uscita: 21 Settembre 2021
Genere: Fantasy
Pagine: 420
Prezzo cartaceo: 20,00€
Prezzo ebook: 9,99€
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Gran Bretagna, prima metà dell'Ottocento. Dorothea Truelove è giovane, bella e ricca. Ruth Butterham è giovane, ma povera e consumata da un segreto oscuro e terribile. Un segreto che rischia di condurla alla forca. I loro destini si incrociano alla Oakgate Prison, dove Ruth è rinchiusa in attesa di processo per omicidio e dove Dorothea si dedica ad attività caritatevoli; soprattutto, qui la ragazza trova il luogo ideale per mettere alla prova le neonate teorie della frenologia – secondo cui la forma del cranio di una persona spiega i suoi peggiori crimini – che tanto la appassionano. L'incontro con Ruth fa però sorgere in lei nuovi dubbi, che nessuna scienza è in grado di risolvere: è davvero possibile uccidere una persona usando solo ago e filo? La storia che la prigioniera ha da raccontare – una storia di amarezze e tradimenti, di abiti belli da morire – scuoterà la fede di Dorothea nella razionalità e nel potere della redenzione. Per tutti gli amanti della letteratura gotica, un racconto da brivido dedicato al male celato dietro il volto dell'innocenza.
RECENSIONE
La storia, raccontata in uno stile diretto che alterna i due punti di vista centrali, è ambientata nell'era vittoriana e segue le vicende di Dorothea Truelove, una giovane ereditiera benestante che visita le donne nelle carceri come parte del suo lavoro di beneficenza, e di Ruth Butterham, una detenuta di sedici anni in attesa di processo per omicidio.
Cresciuta nell'alta società, Dorothea, è sempre più frustrata dalle continue pressioni del padre, che rinnega le sue convinzioni e la spinge a un matrimonio onesto e all'altezza della sua classe sociale. Dorothea però è già innamorata di un agente di polizia bello e stimato, che tuttavia sarebbe considerato socialmente inaccettabile e al di sotto della sua posizione agli occhi di suo padre. Inoltre, dubita anche che qualcuno dei corteggiatori scelti per lei approvi i suoi interessi.
Dorothea infatti subisce il fascino per una particolare teoria scientifica, la frenologia, e ha studiato in modo indipendente la relazione tra forma della testa, moralità e personalità, usando le sue visite alla prigione femminile di Oakgate come viaggi di ricerca per raccogliere dati di misurazione e storie personali dalle detenute, ed è lì che incontra Ruth.
Attraverso le interviste condotte da Dorothea, i lettori imparano di più su Ruth che racconta la sua vita durante gli anni che hanno preceduto il suo arresto.
A differenza di Dorothea, Ruth è cresciuta in povertà, figlia di una sarta oberata di lavoro, da sua madre ha imparato l'arte del cucito, dote di cui è straordinariamente dotata.
Tuttavia, Ruth è convinta che il suo talento vada oltre la semplice abilità, credendo di avere il potere di incanalare i suoi pensieri e le sue emozioni in ogni singolo punto. Intrisi di rabbia e dolore, gli indumenti che realizza sono oggetti maledetti che portano morte a coloro che li indossano.
Ma è davvero così? o sono solo le farneticazioni di una psicopatica?
Il filo avvelenato è un romanzo sorprendente, dalle tinte gotiche e inquietanti e oltre ai sentimenti di terrore e incertezza che circondano la storia di Ruth, la scrittura e le descrizioni della Purcell hanno evocato le emozioni più viscerali legate alla povertà, le malattie, la disuguaglianza di classe e la crudeltà umana.
È un romanzo stratificato, c'è molto nascosto sotto la superficie, e uno a uno, questi fili vengono gradualmente tirati fuori man mano che gli eventi si svolgono nelle vite di entrambi i personaggi.
Un piccolo grande gioiellino... consigliatissimo!
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